In un documento ufficiale, la Federcaccia Lazio ha chiesto alla Regione di introdurre con urgenza il regolamento per l'uso di uccelli domestici come richiami vivi, colmando una lacuna normativa che interessa la Regione da ben 21 anni. Il testo, firmato dal presidente regionale Aldo Pompetti e protocollato al numero 22 dell'11 settembre, è indirizzato all'assessore Onorati e a due alti funzionari dell'Assessorato stesso.
La questione della mancanza di un regolamento specifico è stata più volte segnalata da Federcaccia Lazio nel corso degli anni. "La Regione Lazio - dichiara la federazione regionale - non ha ancora regolamentato l'uso degli uccelli domestici per tradizione alla caccia locale come richiami, e per le specie selvatiche utilizzabili provenienti da allevamenti autorizzati".
Federcaccia richiama la DGR 5294/98, che disciplina i richiami vivi di cattura: a tal proposito gli enti regionali preposti non si sono ancora dotati di un centro di cattura per la produzione dei richiami. "Dal 1998 ad oggi - scrive ancora Pompetti - la Regione Lazio non si è dotata di uno specifico regolamento, al contrario di come hanno fatto le Regioni limitrofe ove è possibile utilizzare tali richiami". Da qui la richiesta urgente "che da parte di questo Assessorato si diano risposte concrete", anche in considerazione del fatto che una nuova stagione venatoria è ormai alle porte e i cacciatori del Lazio versano nell'incertezza normativa e nell'oggettiva impossibilità, ancora oggi dopo 21 anni, di utilizzare i richiami vivi per la caccia alla migratoria, come avviene da tradizione in tutta Italia.