Come ben sappiamo, a seguito della recente decisione del Tar de L'Aquila, la stagione venatoria non è ancora partita in Abruzzo, sospesa fino al 25 settembre, data della riunione della Camera di Consiglio. La Regione ha avviato le procedure di Valutazione di Incidenza Ambientale per una nuova versione di Calendario Venatorio 2019 - 2020 che, come segnalano da più parti, contiene comunque diverse imprecisioni tecniche. Intanto in queste ultime ore è arrivato il parere dell'Ispra, che, come ci si poteva aspettare, non considera gli incisi della regione scritti in rosso, relativi a possibili estensioni dei periodi di prelievo (per esempio la beccaccia chiude a fine dicembre ma la regione si riserva di autorizzarne la chiusura al 10 gennaio) e alla caccia a coturnice e allodola, escluse a causa della mancata programmazione di un Piano faunistico venatorio che non è ancora stato rinnovato. La Regione ha mantenuto cacciabili moriglione e pavoncella.
L’Ispra a quanto sembra ha tenuto a sottolineare che questo nuovo parere si riferisce solo alla parte di “testo nero” della proposta pervenuta, che fa riferimento a periodi di caccia e specie cacciabili adeguati in senso restrittivo dopo le prime sconfitte al TAR su una prima versione del calendario molto più permissiva approvata il 14 agosto dalla Giunta Regionale.
Stando a quanto riferisce il presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese Massimo Pellegrini, la SOA ha inviato un secondo documento di osservazioni urgenti al Comitato V.I.A. che si riunirà nelle prossime ore per esaminare questa proposta depositata lo scorso 5 settembre, senza che siano assegnati i canonici 30 giorni per le osservazioni del pubblico. Già riunito il 12 settembre scorso, il Comitato Via aveva deciso di rimandare la decisione in assenza del parere Ispra.