E' stata approvata in Emilia Romagna la risoluzione del Partito democratico che chiede il riconoscimento da parte di Ispra del metodo della braccata nel controllo dei cinghiali. Nel documento, ha spiegato lo stesso Molinari, si sollecita, con il coinvolgimento della conferenza Stato-Regioni, il riconoscimento da parte di Ispra e governo dell’efficacia di questo metodo, oltre che nell'attività di caccia, anche nel controllo faunistico.
In particolare, ha continuato il consigliere, nelle aree a elevata boscosità “la braccata risulta essere l’unico strumento efficace nel sistema di caccia al cinghiale, come sostenuto poi da studi, convegni e vari confronti tra le associazioni venatorie e ambientali”. L’atto è stato sottoscritto anche da Lia Montalti, Alessandro Cardinali, Roberto Poli, Francesca Marchetti, Manuela Rontini, Marcella Zappaterra, Luciana Serri, Paolo Zoffoli e Massimo Iotti.
Respinta la risoluzione del Movimento 5 Stelle che chiedeva il coinvolgimento delle associazioni animaliste nei tavoli di discussione, chiedendo di puntare sui metodi ecologici e non sulla caccia. Così come quella di Fratelli d'Italia che sottolineava l'importanza di “integrare la braccata con la caccia di selezione, con l’obiettivo di ridurre il numero degli animali presenti nell’Appennino bolognese”.
Massimiliano Pompignoli della Lega si è detto favorevole all’opzione della braccata, metodo che il Pd ha rivalutato all’interno della sua azione politica sulla caccia solo recentemente.
Infine l'intervento dell'Assessore di ruolo, Simona Caselli: “In alcune zone, soprattutto nel bolognese, il fenomeno era intollerabile. Il metodo della braccata è consentita dallo Stato in tre precisi mesi all’anno, ma anche nel resto dell’anno bisogna trovare una soluzione”