Mentre si attende la decisione del Tar sul calendario venatorio dell'Abruzzo, che dovrebbe far ripartire la caccia al 2 ottobre, l'Assessore alla caccia e vice presidente della giunta, Emanuele Imprudente, risponde alle critiche ricevute. “La Regione Abruzzo – dichiara - , per il 2019-20, ha adottato un calendario venatorio assolutamente in linea con quello delle regioni limitrofe, ma nonostante questo siamo stati oggetto di ricorsi e contrapposizioni”.
“Chi fa ostruzionismo e alimenta il conflitto e la confusione fa il male del territorio” sottolinea Imprudente. “Non percepisco l’attività venatoria in contrapposizione con le istanze di tutela - aggiunge Imprudente - anzi nel tempo il mondo venatorio si è dimostrato sensibile e attento nei confronti di esse. In Abruzzo, grazie al rapporto costruttivo che si è instaurato con i Parchi, le Università e il modo venatorio sono stati adottati protocolli di intesa a tutela dell’orso anche in zone esterne alle aree protette e sta per essere avviata la sperimentazione di tecniche di caccia con il cane che non recano disturbo all’orso".
Annuncia poi l'assessore: "Grande impegno si sta mettendo anche nel completamento del nuovo piano faunistico venatorio ed è stata già chiesta la calendarizzazione in commissione in attesa a giorni dell’ulteriore lavoro di Ispra. Anche su questo indispensabile strumento si rende necessario contemperare, nel modo migliore, le diverse posizioni, considerato che non giova ad alcuno farne slittare l’adozione. Se poi il Pd, con in testa l’ex assessore Pepe, che è responsabile della scellerata gestione del settore per 5 anni di caos, confusione, incertezze, anche oggi vuole alimentare ostruzionismo e confusione su questo tema, non fa un danno a chi Governa l’ente, ma a tutti gli abruzzesi che aspettano ogni anno con passione e rispetto l’apertura della caccia. Un danno che si riverbera all’intero sistema economico abruzzese”.