Con ordinanza depositata giovedì 26 settembre il Tar dell'Abruzzo ha accolto alcuni punti della domanda cautelare avanzata da Wwf e dalla Lega Nazionale per la difesa del Cane, ritenendo non validi i discostamenti dal parere Ispra per alcune date stabilite in calendario venatorio.
Per effetto della nuova ordinanza dunque la chiusura della caccia è anticipata al 20 gennaio (anziché al 30) per le specie Quaglia, Fagiano, Cesena, Tordo Bottaccio, Tordo Sassello, Alzavola, Fischione, Folaga, Gallinella D’acqua, Germano Reale, Marzaiola, Pavoncella, Porciglione, Canapiglia, Codone, Frullino, Mestolone e Moriglione. Il Tar ha ritenuto illegittima anche l'apertura al 15 settembre per queste specie, la cui caccia, per forza di cose (vista la sospensione dell'intero calendario), partirà al 2 ottobre come chiesto da Ispra.
Anticipata la chiusura anche per la beccaccia, non più dunque al 20 gennaio ma al 31 dicembre e al beccaccino, che chiuderà al 31 dicembre e non più al 30 gennaio. Illegittima secondo il Tar anche la disposizione che ha permesso la caccia in forma vagante oltre il 31 dicembre e l'apertura anticipata nei primi due giorni di settembre per la tortora, che invece avrebbe dovuto aprire, come da parere Ispra, il 15 settembre. Nulla da eccepire invece sull'apertura anticipata ai corvidi, che avrebbe potuto svolgersi come da calendario nei giorni 1 e 2 settembre.
Una parziale vittoria dunque per le associazioni venatorie che hanno resistito in difesa del calendario venatorio, dato che di quattordici motivi di ricorso ne sono stati accolti tre. Salva dunque la caccia a moriglione, pavoncella, allodola e coturnice, nonché la caccia nella zona di protezione esterna al Pnalm. La trattazione di merito del ricorso è stata fissata per il 4 dicembre 2019, dunque sulle chiusure a fine gennaio il Tar potrebbe modificare il proprio giudizio.