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Caccia Futura. Arianna, orgogliosamente furlan, con una marcia in più


giovedì 3 ottobre 2019
    

 

I giovani e le donne sono una risorsa indispensabile per la caccia di oggi e per quella di domani. Soprattutto se si impegnano per la promozione e il sostegno di questa nostra attività. In questa prospettiva abbiamo  dato inizio alla pubblicazione delle testimonianze di tanti di coloro che si danno da fare con responsabilità e impegno. Una concreta speranza per  la caccia di domani, da parte di chi è pronto a ricevere il testimone dai tanti appassionati che fino ad oggi con dedizione continuano a tenere alta la nostra bandiera, consapevoli che il contributo degli uni e degli altri (e delle altre) è la strada più sicura per riaffermare i nostri valori.


 
 

"IO CI SONO"
 
ARIANNA SCHMOLINER. ORGOGLIOSAMENTE FURLAN, CON UNA MARCIA IN PIU'
 
 
"Mi chiamo Arianna Schmoliner, ho 29 anni e sono orgogliosamente friulana. Vivo a Tarvisio, in provincia di Udine da tutta la vita. Ho vissuto la mia infanzia in una piccola frazione del comune di Tarvisio, vivendo con i nonni mentre i miei genitori erano a lavoro e proprio dai nonni, agricoltori di una volta, ho imparato il rispetto e l'amore per la natura e gli animali: era un piacere per me alzarmi presto alla mattina e aiutare prima la nonna in stalla con le vacche e poi il nonno con il fieno, la legna e il lavoro nei campi." Niente male come biglietto da visita.  

Proprio il nonno, seppur a modo suo, l' ha introdotta alla caccia. Lo vedeva partire all'imbrunire, con binocolo al collo e fucile in spalla, per poi rientrare quando ormai fuori era buio, a volte con una preda nello zaino e a volte a mani vuote. "Il forte legame con la vita rurale - dice Arianna - non mi ha mai portato a pensare che la morte di un essere vivente fosse sbagliata, anzi, fin da piccola l'ho sempre intesa come una condizione necessaria nella vita di fattoria. Non ho mai potuto accompagnare il nonno, ero troppo piccola ed ero una femminuccia, ma ogni volta che un capriolo o un cervo facevano capolino nel prato davanti alla casa dei nonni prendevo il binocolo sopra allo scaffale e mi perdevo a guardare questi animali selvatici, imparando, insieme al nonno, tutte le fasi della loro vita, il mutare del mantello, la caduta dei palchi, gli amori e la nascita dei piccoli. Era un divertimento stare a sentire i maschi bramire in autunno, così come spiare i piccoli in estate, quando già grandi seguivano la madre. L'infanzia passata tra animali e boschi si è poi tradotta in scelte ben precise una volta finite le scuole dell'obbligo".

E qui viene il bello! "Dopo la maturità scientifica  - prosegue - mi sono infatti iscritta all'università degli studi di Padova, al corso di Tecnologie Forestali ed Ambientali. Durante i tre anni di università ho sempre cercato di svolgere attività in campo che avessero come tema la fauna selvatica, ed in particolare quella di interesse venatorio; mi sono trovata così a censire cervi al bramito, catturare cinghiali, lepri e piccoli di cervo. La mia tesi di laurea non poteva non parlare di fauna cacciabile e così mi sono avvicinata all'ambiente della riserva di caccia del mio comune. Mi sono laureata nel 2012 con un lavoro sul prelievo di ungulati nella Foresta di Tarvisio. L'anno dopo ho finalmente seguito il corso per l'ottenimento della licenza di caccia". Evvai, Arianna!
 
 


 
Concluso l'anno sabbatico in cui si è  sudata il porto d'armi, tra poligono, tiro a volo e lezioni teoriche su vari argomenti, ha ripreso l'università, questa volta in Toscana, a Firenze, per specializzarsi nella gestione della fauna selvatica. Al secondo anno, grazie al programma Erasmus, ha trascorso sei mesi in Germania, dove ha frequentato diversi corsi in lingua inglese, migliorando così la sua conoscenza della lingua, e dove ha conosciuto diversi modi di intendere la fauna selvatica, diverse problematiche di convivenza comuni in tutti i territori ove ci sia presenza di selvatici e diversi approcci gestionali. Proprio i problemi nella convivenza tra specie selvatiche e attività umane sono state il tema della sua tesi di laurea magistrale, svolta nella frazione di Rincine in comune di Londa (Firenze).

E dopo la laurea magistrale? Al lavoro! Ha passato 7 mesi in Spagna lavorando per l'IDR in collaborazione con l'università della Castilla-La Mancha (UCLM) presso l' allevamento sperimentale di cervi. In questo modo ha potuto imparare anche lo spagnolo. Da ormai 6 anni si interessa anche di inanellamento a scopo scientifico e frequenta le stazioni di inanellamento del Monte Pizzoc, in Veneto, e dell'isola di Ponza. Da poco ha superato il corso per la caccia di selezione, che insieme a quello per la caccia tradizionale, completa la formazione dei cacciatori in Friuli e il corso che dà l'abilitazione come conduttore di cani da traccia. Ha infatti una bavarese di ormai 12 anni, la sua Susi, che piano piano l'ha fatta avvicinare a questo mondo.

"Da grande" vorrebbe avviare un'attività sua per recuperare l'azienda agricola di famiglia ed utilizzarla per far conoscere alla gente quello che è realmente la vita di campagna, in tutte le sue sfumature; allo stesso modo vorrebbe portare la caccia al "grande pubblico" spiegando quali sono le implicazioni gestionali e di salvaguardia del territorio e delle attività umane, che il giusto equilibrio è possibile e che, se ognuno fa la sua parte, la convivenza può essere pacifica.

Ed eccoci all'impegno per la caccia. Da quest'anno, Arianna  è presidente di sezione per la Federcaccia di Tarvisio, ed anche consigliere provinciale insieme alle sue colleghe Anita e Deborah. Ma che trio, le furlane! Tutte e tre insieme stanno portando avanti diversi progetti volti a far conoscere la caccia in tutte le sue sfaccettature, non solo come azione finale di abbattimento dell'animale.


"Speriamo di riuscire ad organizzare incontri nelle scuole, con bambini e ragazzi - conclude -  per portare davanti alle nuove generazioni la nostra idea di caccia, le sensazioni e le emozioni che tutte le attività connesse al mondo venatorio ci hanno trasmesso, in maniera che possano, da grandi, potersi creare una loro idea di caccia bastata sulla conoscenza e non solo sugli slogan dell'una o dell'altra fazione. Allo stesso modo sarebbe bello riuscire a creare una rete di scambio con altre cacciatrici, anche al di fuori dell'Italia, per poterci confrontare e crescere sui temi che ci stanno più a cuore dal momento che, ne sono convinta, noi donne abbiamo una marcia in più ed una sensibilità diversa rispetto ai nostri colleghi uomini.
La strada è tracciata, ora non resta che proseguire un passo alla volta!  E Weidmanns'heil per la stagione venatoria a tutti!".  

 

 

 

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2 commenti finora...

Re:Caccia Futura. Arianna, orgogliosamente furlan, con una marcia in più

Arianna ti faccio i miei complimenti per le tue scelte scolòastiche e di vita"MANDI MANDI"

da Fucino Cane 05/10/2019 10.08

Re:Caccia Futura. Arianna, orgogliosamente furlan, con una marcia in più

complimenti è sempre bello leggere di queste donne meravigliose -condivido in toto le sue scelte e le auguro un futuro pieno di soddisfazioni- ancora complimenti-

da sparviero2 04/10/2019 8.22