In Emilia Romagna una risoluzione, presentata da Gian Luigi Molinari (Pd) impegna la giunta ad avviare a partire dall’annata venatoria 2020 – 2021, la sperimentazione del tesserino venatorio digitale, definendo un periodo minimo durante il quale l’accesso alla sperimentazione sarà su base facoltativa e che servirà a mettere a punto e valutare eventuali criticità del servizio, lasciando ovviamente ancora valido il tesserino cartaceo, dal quale saranno esentati solo i soggetti che parteciperanno al progetto.
Il che mira a semplificare la vita dei cacciatori, dati i tanti oneri burocraticicui devono adempiere. L'applicazione può prevedere un servizio di geolocalizzazione cui aderire su base volontaria, utile nella prevenzione di scomparse o in caso di infortuni; inoltre - si legge nel testo della risoluzione - sarebbe un importante strumento per verificare in tempo reale, da parte delle autorità competenti, il numero dei cacciatori usciti, dei capi abbattuti, della pressione venatoria e di ogni altro elemento gestionale utile; le potenzialità di una simile applicazione sono numerosissime: potrebbe servire per censimenti e studi sulle popolazioni animali, o sui danni arrecati all’agricoltura, potrebbe inoltre andare a sostituire i tesserini in altri campi come la pesca, la raccolta dei funghi e dei tartufi.