I giovani e le donne sono una risorsa indispensabile per la caccia di oggi e per quella di domani. Soprattutto se si impegnano per la promozione e il sostegno di questa nostra attività. In questa prospettiva abbiamo dato inizio alla pubblicazione delle testimonianze di tanti di coloro che si danno da fare con responsabilità e impegno. Una concreta speranza per la caccia di domani, da parte di chi è pronto a ricevere il testimone dai tanti appassionati che fino ad oggi con dedizione continuano a tenere alta la nostra bandiera, consapevoli che il contributo degli uni e degli altri (e delle altre) è la strada più sicura per riaffermare i nostri valori.
Mi chiamo Anita Stögbuchner, ho 53 anni e sono austriaca. Ormai da 30 anni residente in Italia, più precisamente a Cervignano del Friuli, provincia di Udine. Sono sposata e ho tre figli maschi di 28, 22 e 20 anni. Sono nata a 8 km da Salisburgo, nel piccolo comune di Grödig. Terminata la scuola commerciale triennale con il diploma, dopo alcune esperienze in aziende commerciali, sono entrato nell' amministrazione del sindacato unico d'Austria, il ÖGB. Un lavoro d'ufficio con organizzazione e coordinazione delle varie attività sindacali nella zona Bassa Salisburghese, terminato nel 1989 con il mio trasferimento in Italia. Da allora lavoro insieme a mio marito nell' azienda di famiglia, Panificio-pasticceria con negozi di rivendita, con varie mansioni.
Dato l'ambiente e la realtà di un piccolo paese a ridosso della montagna Untersberg, la mia infanzia era caratterizzata da un contatto molto stretto con la natura, nei boschi, in campagna e con una cultura rurale e venatoria. Anche se nessuno della mia famiglia praticava la caccia, il mondo venatorio, vissuto come parte integrante della cultura quotidiana, mi ha sempre attratto. Penso sia nata allora la mia passione per la caccia, che comunque veniva vissuta da tutti i bambini del paese nel gioco, con arco e frecce, fionde e brittola, imitando i cacciatori del luogo. Amo anche sciare, sport che pratico da quando avevo cinque anni, mentre la licenza di caccia ce l'ho dal 2014, anche se già prima accompagnavo mio marito a caccia. Ed in questo è stato determinante proprio l'incoraggiamento e l'aiuto di mio marito Giorgio Bruniera. Una soddisfazione per tutti e due potendo condividere questa passione.
Esercito la mia attività venatoria come socio nella riserva comunale di Terzo di Aquileia nella Bassa Friulana. La caccia da noi praticata è prevalentemente quella stanziale sulla selvaggina minore, come fagiano e lepre, ma caccio anche la migratoria. In più pratichiamo la caccia di selezione al capriolo ed ultimamente anche al cinghiale, che si sta diffondendo sempre di più nel nostro territorio.
Visto la mia appartenenza alla minoranza femminile nella realtà venatoria, quest'anno ho deciso di impegnarmi attivamente in una associazione venatoria, la Federcaccia, come consigliere provinciale, con il preciso obbiettivo di divulgare la caccia "al femminile". Sia nell'ambiente venatorio, sia anche nella società in generale è ancora presente una certa riluttanza verso la figura della cacciatrice. La mia convinzione però è che proprio noi cacciatrici abbiamo un approccio diverso alla caccia, ma anche alle persone fuori dal ambiente venatorio. L'idea mia è condivisa dalle altre due consigliere regionali della Federcaccia Friulana, Deborah Zebelloni ed Arianna Schmoliner e da tante altre cacciatrici, non solo del mio territorio, ma di tutto l'Italia.
Come consigliere donne della Federcaccia provinciale cercheremo di mettere in atto attività mirate alle cacciatrici della nostra provincia e al miglioramento dell' accettazione della caccia a livello pubblico. Sicuramente, per la mia esperienza personale, un aspetto importante per un'apertura della caccia ad un pubblico più ampio, passa attraverso la cucina della selvaggina, che io amo particolarmente e cerco di condividere in un mio gruppo Facebook, che si chiama WILDKITCHEN, selvaggina in cucina.
Ma dando voce anche ad altre attività, come l'informazione e la dimostrazione nelle scuole con varie forme d'arte come la fotografia, i dipinti, le sculture o l'uso di prodotti animali, collegate all tema caccia nel più ampio significato.
Essendo di origine austriaca e di madre lingua tedesca, cerco di tenermi informata sul tema della caccia in Austria/Germania/Svizzera, cosi differente dall'Italia sia per legislatura che per conformazione, attraverso riviste specialistiche, informazione virtuale, ma soprattutto tramite amici e conoscenze personali di cacciatori/cacciatrici del posto. Per quanto mi permette la mia conoscenza scolastica della lingua inglese, raccolgo informazioni globali attraverso il web con contatti (amici) virtuali tipo Facebook e Instagram.
Per concludere direi che oltre ad una bella famiglia, un lavoro soddisfacente, ho realizzato un sogno nel cassetto con la licenza di caccia, passione da sempre. Se con il mio nuovo impegno nella Federcaccia Fvg riesco a dare un contributo per una nuova vita dell'arte venatoria, ne sarò davvero felice.