In occasione delle elezioni regionali in Umbria, la Federcaccia umbra chiede ai candidati impegni precisi e fatti concreti sui temi ambientali e gestionali ed il riconoscimento del ruolo positivo dell’attività venatoria e della figura sociale del cacciatore.
Sono chiesti impegni concreti, da condividere e portare in discussione in sede regionale-nazionale per supportare l’attività venatoria come strumento di conservazione.
1. Il cacciatore è un protagonista della gestione, della valorizzazione dell’ambiente e il suo ruolo è riconosciuto dalla Legge dello Stato 157-92, che stabilisce che l’attività venatoria è lecita e riconosciuta. Il CACCIATORE è uno dei protagonisti individuati dalla Legge e quindi ha pieno diritto di stare nel consesso della società Italiana.
2. L’attività venatoria è uno strumento importante di gestione ambientale affidata per legge ad agricoltori, ambientalisti, enti locali e cacciatori. Il cacciatore rappresenta, con la sua attività, uno dei principali artefici della governance del territorio e della tutela della biodiversità.
3. Il cacciatore – così come sancito da Leggi e Regolamenti dell’Unione Europea italiani e regionali - svolge un ruolo attivo nella formazione, conservazione e ripristino di un ambiente naturale vivo ed equilibrato, nella valorizzazione di aree abbandonate e periferiche.
4. Il mondo venatorio è elemento fondamentale per la creazione di una filiera alimentare tracciata delle carni di selvaggina, che valorizzi una risorsa naturale di qualità rinnovabile del nostro territorio, attraverso la quale creare economia e posti di lavoro.
5. Il valore economico-occupazionale in Italia del comparto sportivo-venatorio e dei settori ad esso collegati, con i suoi quasi 100.000 addetti, ha un effetto economico di circa 7,3 miliardi di euro: un valore che rappresenta lo 0,44% del PIL nazionale.
6. Il mondo venatorio, anche attraverso l’integrazione delle funzioni e una migliore organizzazione degli ATC, delle AFV e AATV, può sviluppare sinergie significative col mondo agricolo in tema di gestione e di sviluppo del territorio, contribuendo così alla crescita dell’impresa agricola in un contesto multifunzionale e di implementazione della Strategia europea, nazionale e regionale per la Biodiversità.
7. Le prossime sfide che interessano il mondo venatorio a livello regionale:
Attuazione del PFVR, dalla gestione della piccola selvaggina stanziale,alla individuazione di un reticolato di Area di Rispetto Temporaneo, al completamento della gestione della specie cinghiale,alla lotta alle specie opportuniste in territorio a caccia programmata per l’intero anno.
Gestione Sic e Parchi Regionali con la realizzazione al proprio interno di Aree di Rispetto Temporaneo, di Zone di Ripopolamento e Cattura, perché si concretizzi la gestione della fauna selvatica attraverso adeguate forme convenzionate fra Ente Parco ed Ambito Territoriale di Caccia, affinché nel territorio montano sottratto alla caccia possano svilupparsi corrette forme di attività di promozione ambientale e di pratica di cinofilia sportiva.
Come portatore di interessi, Federcaccia chiede:
di sedere al tavolo verde della PAC post 2020 (Politica Agricola Comune);
di potenziare l’Osservatorio Faunistico, realizzando convenzioni con l'Università degli studi di Perugia per avere, come regione, una autonomia a titolo scientifico in materia di specie migratorie;
che la vigilanza volontaria venatoria, di tutte le associazioni, sia coordinata dalla Polizia Provinciale attraverso un pattugliamento misto;
di adeguare le normative regionali in tema venatorio, onde evitare i continui attacchi strumentali da parte delle associazioni ambientaliste, i cui rapporti o convenzioni con gli Enti preposti andrebbero approfonditi;
di modificare ed evitare di approvare norme e regolamenti vessatori e discriminanti verso i cacciatori (anche se non indirizzati direttamente verso la caccia).
"La nostra aspettativa è che questi obbiettivi trovino il legittimo riconoscimento nei programmi politici per il futuro impegno legislativo nella Regione Umbra" chiude Fidc.