“Grazie alla caccia di selezione e alle azioni messe in campo dalla Regione Lombardia gli abbattimenti di cinghiali sono quasi raddoppiati. Nel 2019 sono stati 3165 contro i 1800 dello stesso periodo dell’anno scorso”. L’ho detto Fabio Rolfi, assessore regionale lombardo all’agricoltura, alimentazione e sistemi verdi, intervenuto oggi durante la commissione consiliare.
”Noi crediamo convintamente nel ruolo del cacciatore come operatore di tutela dell’ecosistema. I cinghiali, se in sovrannumero, sono un problema per l'agricoltura e per la sicurezza delle persone. La questione è sempre più diffusa sul territorio e necessita di risposte concrete come quelle che sta dando regione lombardia” aggiunge Rolfi.
“Oltre alla caccia è necessario implementare l’azione di contenimento la cui competenza è per legge nazionale della polizia provinciale. Su questo tema non tutte le polizia provinciale collaborano e come già ribadito anche in alcune occasioni nel prossimo futuro segnaleremo alle prefetture competenti i casi di inadempienza di fronte a situazioni di presenza di cinghiali in ambito urbano dove la caccia non può essere esercitata ed è necessario l’intervento della polizia competente” ha proseguito Rolfi.
“Ancora irrisolto è il tema del riconoscimento nazionale della figura del selecontrollore, il cacciatore formato in grado di aiutare le ormai esigue polizie provinciali nell’attività di contenimento. Ci auguriamo che l’attuale governo abbandoni almeno su questo punto l’animalismo militante e abbracci il buonsenso per aiutare chi sul territorio sta cercando di aiutare agricoltori e cittadini ad affrontare un problema reale” conclude l’assessore.