Anche l'europarlamentare Pietro Fiocchi (Fratelli d'Italia) in una nota commenta le recenti decisioni del Tar della Lombardia. "Si giunge al punto che una decisione che riguarda gli oltre 60 mila cacciatori lombardi viene discussa nel merito giovedì 16 luglio 2020, compromettendo così la stagione venatoria! - evidenzia Fiocchi. "Fermo restando sulla possibilità e l’opportunità di ricorrere al Consiglio di Stato, - continua - bisogna prendere coscienza di quella strategia in atto volta a ridurre la passione venatoria ad un’attività ridotta, svilita, umiliata e quindi priva di contenuti e di futuro".
"Oltre ai tribunali - sottolinea l'europarlamentare - vi sono Regioni, come ad esempio la Puglia, che pur recependo la sentenza del Consiglio di Stato, hanno raccolto le richieste delle associazioni anticaccia e di ISPRA per cui mi chiedo dove si voglia arrivare in prospettiva, con un governo che ha come partito di maggioranza relativa il Movimento 5 Stelle che ha tra le sue priorità la chiusura della Caccia. Ricordo infine che sono giacenti in parlamento disegni e proposte di legge tra cui spiccano la modifica dell’articolo art. 842 del cod. civile e il divieto dell’utilizzo dei richiami vivi".
"Ritengo pertanto, non si debba indugiare a lungo nell’intraprendere iniziative volte a contrastare in tutti i modi, questa strategia anticaccia prima che sia troppo tardi" sottolinea Fiocchi. "Io, come cittadino, cacciatore, ed europarlamentare non ci sto, come penso siano di quest’avviso tutti i cacciatori italiani e le associazioni venatorie che li rappresentano" ribadisce.