Un tema che si disquisisce da anni ormai quello della competenza delle guardie giurate delle associazioni animaliste. Diversi pronunciamenti giudiziari hanno stabilito che nessuna di queste guardie può effettuare controlli sui cacciatori se non autorizzate espressamente con decreto provinciale. Oggi lo riconosce anche una nota ufficiale della Regione Umbria, al termine di una lunga diattriba tra Wwf e Libera Caccia.
La Regione dell’Umbria, con provvedimento amministrativo firmato dal dirigente Stefano Strona, ha infatti accolto le osservazioni contenute nella memoria difensiva che l’avvocato Marzio Vaccari aveva inoltrato per conto dell’Associazione Nazionale Libera Caccia dell’Umbria contro il verbale (per quasi 15mila euro) che guardie volontarie del Wwf di Perugia avevano elevato nei confronti del presidente regionale dell’associazione venatoria, Lando Loretoni, per presunte violazioni durante una manifestazione di addestramento cani che si era svolta nell’area Zac di Camposalese a Spoleto.
Nell’accogliere il ricorso, la Regione motiva il provvedimento scrivendo che “il verbalizzante non era in possesso del decreto provinciale di guardia giurata in materia ittica e venatoria”. E questo, si legge nelle motivazioni della regione, viste le ultime interpretazioni della giurisprudenza in materia, dopo aver acquisito la nota della Prefettura di Perugia “con la quale si afferma la non competenza di rilascio/rinnovo del decreto a guardia giurata volontaria per la vigilanza venatoria”, nonché quella del Servizio regionale Programmazione faunistica venatoria ed il parere del Servizio regionale affari giuridico-legislativi.
“Come da noi segnalato ormai da due anni alle autorità competenti – spiega l’avvocato Marzio Vaccari – le guardie giurate volontarie prive del decreto rilasciato dalla Provincia di Perugia non possono effettuare controlli in materia ittico-venatoria, né tantomeno elevare multe ed effettuare sequestri di armi e cacciagione. Ora – prosegue l’avvocato Vaccari – ci aspettiamo che, conseguentemente all’istruttoria fatta per questo caso, la Provincia provveda in autotutela a dichiarare nulle (e la Regione archivi tutti i procedimenti inerenti) le sanzioni irrogate da guardie che non avevano titolo. Senza dunque dover costringere i cacciatori ingiustamente colpiti a dover spendere soldi, oltre ai disagi patiti, per far valere i loro diritti. Spero e mi auguro inoltre che la Provincia di Perugia – conclude Vaccari – decida di costituirsi parte civile nel procedimento penale avverso questi signori che si terrà nel 2020 davanti al Tribunale di Spoleto”. (Tutt'Oggi.info)