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Rimini: sottratti alla caccia 400 ettari sui percorsi fluviali


martedì 5 novembre 2019
    

 
Ricorso al Tar nel riminese delle associazioni venatorie contro le ordinanze dei Comuni che hanno proibito la caccia sulle rive dei fiumi Marecchia e Conca. Le amministrazioni comunali di Rimini, Morciano di Romagna, Poggio Torriana, Santarcangelo e Verucchio hanno emesso ordinanze di divieto di esercizio dell’attività venatoria nelle aree adiacenti ai ‘percorsi storico-naturalistici’ che sarebbero fatti passare per ‘percorsi ciclo-pedonali’, di fatto sottraendo 400 ettari di aree da sempre adibite all'attività venatoria, il tutto in piena stagione di caccia,  senza alcuna pianificazione con le tempistiche e le modalità previste dalla norma”. “In Provincia di Rimini è in atto un attacco al mondo venatorio senza precedenti”, afferma Michele Grassi, presidente dell’Ambito Territoriale di Caccia Rimini 1, in una lettera inviata all’assessore regionale ad Agricoltura, Caccia e Pesca, Simona Caselli.

“Sembrerebbe – scrive ancora Grassi – che tutto abbia avuto origine da una nota inviata dalla Prefettura di Rimini ad alcuni Comuni; con tale nota si invitava a prendere provvedimenti in quelle aree di competenza interessate da ‘piste ciclabili’, a causa di presunta criticità di pubblica incolumità e pubblica sicurezza connesse all’esercizio della caccia in forma vagante”.
 
Grassi si chiede come mai di colpo i cacciatori (dimezzati nell'ultimo ventennio in provincia) siano divenuti un pericolo. “Se questi divieti non c’erano quando cacciatori erano 7 mila, perché imporli ora quando sono ridotti a poco più di 3 mila?” chiede.  “Inoltre – segnala il Presidente dell'Atc Rimini 1, gli Ambiti Territoriali di Caccia della Provincia di Rimini “non sono mai stati interpellati né tanto meno mai informati di quelle situazioni di pericolo alle quali si fa riferimento, praticamente esclusi da ogni decisione e consultazione”.

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8 commenti finora...

Re:Rimini: sottratti alla caccia 400 ettari sui percorsi fluviali

Da cacciatore posso dire solo che gli stessi cacciatori invece di andare all'estero si fossero preoccupati del nostro territorio dei futuri cacciatori e dell'etica che dovrebbe camminare insieme al cacciatore non saremo arrivati a questo punto.

da Luca da carrara 06/11/2019 19.35

Re:Rimini: sottratti alla caccia 400 ettari sui percorsi fluviali

Ciccio,ci deve essere lo stesso gusto che andare in bicicletta dove si sta svolgendo un'azione di caccia.

da Frank 44 06/11/2019 15.48

Re:Rimini: sottratti alla caccia 400 ettari sui percorsi fluviali

Si magari per farsi le canne e stuprare qualche donna.

da m v a f i c 05/11/2019 20.22

Re:Rimini: sottratti alla caccia 400 ettari sui percorsi fluviali

Infatti dovrebbero chiudere tutto no 50 mt ormai non ha senso cacciare in zone così vicino alla città è giusto riservare questi luoghi ad altre attività.

da Sportivo 05/11/2019 20.03

Re:Rimini: sottratti alla caccia 400 ettari sui percorsi fluviali

Ma se prima dei ciclisti e dei pedoni c ero io a caccia e brontolavo nessuno mi cagava ora per 4 calamogi rompi coglioni in bicicletta o a piedi si chiude tutto.a stagione inviata.se volete andare in bicicletta pagate i quatrini che si paga noi e rispettate le regole.

da Jo 05/11/2019 19.53

Re:Rimini: sottratti alla caccia 400 ettari sui percorsi fluviali

Che gusto ci sarà andare a caccia dove passano ciclisti e pedoni boo.

da Ciccio 05/11/2019 18.29

Re:Rimini: sottratti alla caccia 400 ettari sui percorsi fluviali

Grassi ma di cosa ti lamenti fai parte della banda dei Komunisti di Rimini e cosa fai le lacrime di coccodrillo ? A Santarcangelo il comune ha vietato anche il comizio di Salvini ah ah ah i Kompagni hanno paura!!! ma tira un vento nuovoooooo

da Lega 05/11/2019 16.19

Re:Rimini: sottratti alla caccia 400 ettari sui percorsi fluviali

Grassi, te lo dico io perchè. Prima eravamo tanti e ci ascoltavano. Oggi siamo pochi e vecchi e ci accontentano promettendoci di non calarci le pensioni. L'errore più grosso che abbiamo fatto quando potevamo è stato quello di non essere stati capaci di aver formato una nuova classe dirigente, più preparata, più aggiornata, più consapevole dei cambiamenti della società, capace di attrarre ancora le nuove generazioni, che invece - succubi della comunicazione di massa - danno sempre più retta alle cavolate di chi professa un ambientalismo di maniera.

da socius 05/11/2019 11.35