I giovani e le donne sono una risorsa indispensabile per la caccia di oggi e per quella di domani. Soprattutto se si impegnano per la promozione e il sostegno di questa nostra attività. In questa prospettiva abbiamo dato inizio alla pubblicazione delle testimonianze di tanti di coloro che si danno da fare con responsabilità e impegno. Una concreta speranza per la caccia di domani, da parte di chi è pronto a ricevere il testimone dai tanti appassionati che fino ad oggi con dedizione continuano a tenere alta la nostra bandiera, consapevoli che il contributo degli uni e degli altri (e delle altre) è la strada più sicura per riaffermare i nostri valori.
Caccia Futura - Emanuele Marchi, di tutto, di più
Emanuele Marchi, 37 anni di Napoli, vive a Santa Luce, un piccolo comune situato tra le colline pisane, ma è cresciuto per molti anni a Vicarello, nel Comune di Collesalvetti. Diploma di terza media, non ha continuato gli studi perché aveva altri interessi. Ha inizato a lavorare come panettiere, poi benzinaio e infine guardia particolare giurata all’interno delle Aziende Faunistiche Venatorie, per la sua passione più grande e forte, la caccia.
Ha iniziato da piccolo con suo padre, Rolando, ad acquatici, al fagiano, alla lepre. A 18 anni ha preso prima il porto d’armi e poi la patente di guida. Lungo il suo percorso venatorio ci sono state tante persone che gli hanno insegnato questa grande passione, Alessandro e Stefano in particolare, da cui ha imparato tante cose: ne abbiamo combinate tante insieme, ma adesso sono solo ricordi. C’è poi un'altra persona che gli ha insegnato il mestiere di “canaio”.
Dal 1 di novembre tutti a caccia al cinghiale, lui, suo padre e l'amico Marcello. Per molti anni ha cacciato nella “Squadra di caccia al Cinghiale delle colline colligiane" di Colognole (LI), e lì aiutava Marcello con i cani, gli andava dietro e all’occorrenza diventava anche “scaccione”. Conosciuta sua moglie Patrizia, ha iniziato a portarla a caccia, e anche lei a 18 anni ha scelto di prendere il Porto d’armi. Da allora, insieme condividono la passione per la caccia e per le armi.
Cacciatore appassionato ma anche Guardia Venatoria Ambientale Volontaria della Regione Toscana, come la moglie, con la quale e con altri colleghi svolge servizio. Qui ha conosciuto Roberta e Lorena, ambedue gardiacaccia volontarie, anche loro cacciatrici, e da qualche hanno è iscritto nella Squadra di Caccia al Cinghiale “i Bricconi” di Pomaia, dove il marito e i figli di Roberta vanno a caccia e dove va a caccia il fratello di Lorena. Sono tutta una famiglia, praticamente. Insieme condividono anche la caccia di selezione al capriolo e la caccia al colombaccio da appostamento fisso.
Ha due cani: Spartaco, uno springer spaniel che porta spesso al capanno per il recupero dei colombi, e Agatha, bassotto tedesco a pelo duro, cane da traccia: nei fitti boschi di quelle parti, può succedere che si perdono gli animali, per questo ha anche il brevetto di conduttore di cani da traccia. Ha frequentato la Scuola Forestale Latemar a Nova Levante in Provincia di Bolzano, dove ho conseguito il brevetto per la caccia di selezione agli ungulati. Legge quanto basta, soprattutto per tenersi informato sulle leggi della caccia e sui suoi cambiamenti, le diverse novità sulle attrezzature tecniche - "quando vado a caccia voglio essere comodo e perchè no….anche alla moda", dice - e ne mette a conoscenza i colleghi.