Sergio Berlato torna a farsi sentire dopo un periodo di silenzio “Trovo solo ora qualche minuto di tempo per esprimere alcune valutazioni su ciò che ho letto in questo blog, non avendo potuto farlo prima in quanto, nelle ultime due settimane, sono stato totalmente assorbito dalla predisposizione delle liste per le elezioni amministrative del Veneto, visto che solo nella mia provincia di Vicenza i comuni chiamati al voto sono più di 90”.
Berlato ce l'ha con “quanti hanno voluto esprimere valutazioni di disappunto e di condanna nei miei confronti e nei confronti del sen. Orsi, colpevoli di essersi esposti in prima persona e di aver messo la propria faccia nella battaglia per l’ammodernamento della normativa venatoria nazionale”. “Sentivamo proprio la mancanza di qualche pugnalata alle spalle – rimarca Berlato - da parte di alcuni che, tanto si dichiaravano pronti a sostenere le nostre iniziative, tanto si sono dimostrati celeri a saltare dall’altra parte della barricata allo scoppiare del primo petardo”.
L'europarlamentare denuncia la mancanza di unione nei momenti cruciali, causa del modesto interessamento da parte della politica “Come credete che una persona che ricopre cariche istituzionali possa essere incoraggiata a difendere i cacciatori se nel bel mezzo della battaglia, anziché sentirci sostenuti da chi decide di fare quadrato per darci maggior forza e sostegno, siamo costretti ad assistere allo squallido linciaggio ad opera di coloro che, per convinzione, ci ostiniamo a difendere. Come potete pensare che si possano schierare dalla nostra parte quei politici che, avendo una posizione neutrale sulla caccia, vedono che i primi ad essere impallinati dai cacciatori sono proprio quei pochi politici che hanno avuto il coraggio di esporsi in prima persona per difendere i loro diritti.”.
Berlato sostiene di aver ricevuto pesanti attacchi “da coloro che mi avevano incolpato di aver lasciato approvare dal Senato la oramai famosa “legge comunitaria” non rendendosi conto che se questa legge passerà alla Camera, si potrà, già da quest’anno, applicare in Italia il concetto di “caccia per periodi e per specie”, nel pieno rispetto dell’art. 7 della Direttiva CEE 409/79”.
Ma “è bastato un parere non vincolante da parte di una delle tredici commissioni parlamentari chiamate ad esprimersi sul testo della “comunitaria”, - scrive Berlato - per scatenare il finimondo su questo blog e lanciare il rompete le righe tra molti dei suoi coraggiosi scrittori, nonostante la decisiva votazione della “comunitaria” non sia ancora avvenuta presso la competente commissione alla Camera ed in aula parlamentare”.
Poi sulla 157 “Con l’amico Orsi, sia pure con ruoli e responsabilità diverse, stiamo lottando per rasserenare tutti quei parlamentari che sono stati terrorizzati dall’inverosimile aggressione mediatica a cui sono stati sottoposti in queste settimane.
Nell’ultimo mio intervento su questo blog ho evidenziato la necessità di dotare il mondo venatorio italiano di un piano di comunicazione, dal momento che la maggior parte dei parlamentari riceve quotidiane pressioni da parte dei nemici della caccia, non ricevendo per contropartita, una adeguata e corretta informazione da parte di chi dovrebbe rappresentare e difendere il mondo venatorio italiano”.
Ecco come Berlato risolve il dilemma voto si voto no “c’è chi invita i cacciatori a non andare a votare, tagliando quindi le gambe anche a quei pochi politici amici dei cacciatori. C’è chi ipotizza di dare il voto al partito dei cacciatori, facendo finta di non vedere che il manipolo di dirigenti che aveva tentato di dargli vita si è già diviso in tre piccoli spezzoni, l’uno contro l’altro armato”.
Occorre rinvigorire gli animi ora più che mai secondo l'onorevole “Chi ha ancora voglia di combattere per ciò in cui crede, si unisca a noi e non si faccia spaventare dal fragore delle spade che il nemico batte sui propri scudi per intimorirci. Povera la nostra caccia, povera la nostra passione, se questo è il coraggio che anima chi la dovrebbe difendere.
Noi continueremo a combattere, nonostante gli sciacalli e gli avvoltoi, nonostante i profeti di sventura ed i menagrami, nonostante coloro che si dichiarano amici quando si odora il profumo della vittoria, ma sono pronti a sputarci addosso se qualche fendente nemico ci costringe ad abbassare la visiera.
Per fortuna che non tutti i cacciatori sono fatti della stessa pasta e per fortuna che molti sono ancora disposti a credere in noi, nonostante le amarezze, nonostante le sofferenze, nonostante le umiliazioni che a volte siamo costretti a subire".
L'appello di Berlato:
"Siamo ancora nel bel mezzo della battaglia, cari amici. La Comunitaria si voterà alla Camera nei prossimi giorni e le modifiche alla 157/92 non sono state ritirate dalla Commissione ambiente del Senato. Grazie a coloro che si sono già arresi, perché non è di pavidi che abbiamo bisogno al nostro fianco mentre combattiamo.
Grazie a coloro che hanno gettato la maschera e ci hanno permesso di capire di chi ci possiamo fidare.
Noi abbiamo deciso di fare quadrato e di rinserrare le fila, perché l’alternativa alla battaglia è l’appendere il fucile al chiodo e darla vinta a chi ci vuole annientare.
Sono molti anni che i nostri nemici ci provano, ma noi non ci siamo mai arresi e non ci arrenderemo mai.
Combattiamo perché lo sentiamo come dovere nei confronti di chi ci ha lasciato in eredità questa stupenda passione, chiedendoci di tramandarla alle future generazioni come motivo di orgoglio e non certo come motivo di vergogna.
Ognuno di Voi faccia quello che ritiene più opportuno: noi non abbiamo alcuna esitazione ed alcuna incertezza su quello che sentiamo il dovere di fare.
Sentiamo solo una forte compassione per chi ha deciso di arrendersi dopo anni di battaglie o, peggio, per chi ha ritenuto più utile farlo senza neppure provare a combattere.
Io ed i miei cacciatori sappiamo bene cosa.
Alle decine di migliaia di amici che con me hanno condiviso gioie e dolori, fatiche e speranze, non serviranno parole per ritrovarsi fianco a fianco, pervasi dall’entusiasmo di chi sa che il combattere insieme per ciò in cui si crede è già un modo per assaporare la vittoria.
Peccato per coloro che non avranno il privilegio di essere dei nostri".
Nota della redazione:
Con piacere pubblichiamo, dopo un paio di settimane di "vacatio", queste note dell'on. Berlato. Le rassicurazioni che vi sono contenute sono per la verità le nostre. Basta leggere l'editoriale della settimana scorsa, "Vicini alla verità", dove in pratica ricordavamo più o meno quello che anche Berlato fa presente nel suo scritto. (Ovvero che della Comunitaria si deciderà in questi giorni e che la riforma della 157, giacente al Senato, sarebbe stata trattata di conseguenza. Per la comunicazione, il nostro impegno, anche strategico, ci pare che sia al di sopra di ogni sospetto).
Purtroppo, il meccanismo dei blog e le regole etiche che questo portale si è dato non consentono di filtrare (o di censurare) i commenti. Può essere successo pertanto che non solo i menagrami, ma anche coloro che fino al giorno prima si erano professati senza tentennamenti e in prima linea paladini dei "magnifici due", abbiano manifestato la loro amarezza per un'assenza di comunicazione proprio nel vivo di una battaglia mediatica fra le più virulente. Basta pensare alla Brambilla, che non è un parlamentare qualsiasi.
Per quanto ci riguarda, noi continueremo a professare e sollecitare impegno e fiducia nelle forze sane del mondo venatorio e dei cacciatori. Di tutti i cacciatori, che quando avranno fatto proprio nelle parole e nei fatti il concetto di "unità", potranno più che mai considerare il loro futuro assicurato.
Intanto, come può testimoniare l'editoriale da oggi online, vorremmo che tutti, cacciatori e associazioni, si impegnassero nella campagna per il Parlamento Europeo. Un gruppo di amici della caccia forte e coeso in Europa sarà la massima garanzia anche per le questioni di casa nostra. Diamoci da fare.