Ancora una volta gli animalisti si rendono protagonisti di scriteriate azioni di disturbo nei confronti dei cacciatori. Forti dell'assenza di norme specifiche che tutelino chi esercita attività libere e permesse dalla legge, come sono la caccia e la pesca, si appostano nei luoghi più battuti dai cacciatori, con il solo intento di rovinargli la giornata e rendere impossibile la caccia.
Come sta accadendo in provincia di Biella, dove, nel pieno del passo migratorio, un gruppetto di attivisti capitanati dal noto animalista Valerio Vassallo, si muove tra i boschi di Masserano, Casapinta, Vallemosso, Ronco, Cerrione e Verrone alla ricerca di cacciatori da distubare, invitando per altro pubblicamente altri a seguire il loro esempio.
A seguito delle numerose azioni di disturbo, che vengono sistematicamente filmate con i telefonini e messe on line, gli attivisti sono stati denunciati dai cacciatori per "Violazione della privacy", "Invasione di territorio", "Atti vandalici" e "Violenza privata". Vassallo, sul quotidiano La Stampa, si difende spiegando che il volto dei cacciatori viene oscurato nei video postati in rete e che gli attivisti evitano ogni contatto fisico con i cacciatori. Secondo il leader del Meta no c'è alcun atto di violenza o vandalico. La violenza verbale, quella rimane un dato di fatto documentata dai loro stessi video.