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News CacciaCaccia Futura - Patrizia Andolfi, L'anima gemella martedì 12 novembre 2019 | | I giovani e le donne sono una risorsa indispensabile per la caccia di oggi e per quella di domani. Soprattutto se si impegnano per la promozione e il sostegno di questa nostra attività. In questa prospettiva abbiamo dato inizio alla pubblicazione delle testimonianze di tanti di coloro che si danno da fare con responsabilità e impegno. Una concreta speranza per la caccia di domani, da parte di chi è pronto a ricevere il testimone dai tanti appassionati che fino ad oggi con dedizione continuano a tenere alta la nostra bandiera, consapevoli che il contributo degli uni e degli altri (e delle altre) è la strada più sicura per riaffermare i nostri valori.
Caccia Futura - Patrizia Andolfi, L'anima gemella
La svolta avvenne quando conobbe il suo Emanuele (Marchi), cacciatore praticamente dalla nascita. Trentadue anni, pisana, Patrizia è diplomata in tecnico dei servizi e dell’impresa turistica. Ha svolto molti lavori sempre a contatto con il turismo. Santa Luce, dove vive, è un piccolo comune situato tra le colline pisane dove c’è molto turismo grazie ai tanti agriturismi sparsi per il territorio. Per questo vive da sempre in un contesto agricolo-venatorio, c’è molto terreno agricolo (vigne, ulivi e cerali) e boschivo dove si pratica la caccia in battuta al cinghiale e la selezione al capriolo e al cinghiale. D'indole romantica, le piace leggere, romanzi d’amore, storici e racconti di caccia. Ha preferenze musicali, in particolare i Nomadi, Andrea Bocelli, Renato Zero, ma anche la musica più commerciale. Non va molto al cinema, ma preferisce gustarsi i film sul divano di casa sua, molto volentieri se sono divertenti; adora anche le fiction (A un passo dal cielo, per esempio, o Grace anatomy).
Ma la sua vera passione è la caccia. Ha il porto d’armi ormai da dodici anni, è anche una guardia venatoria volontaria. Pratica la caccia agli ungulati, è iscritta alla squadra di caccia al cinghiale “i Bricconi”, a Pomaia, una frazione del comune di Santa Luce, dove ci sono molti ragazzi giovani come lei, e la caccia di selezione al capriolo. Come si diceva, si è sentita attratta da questa passione da quando ha conosciuto Emanuele Marchi, oggi suo marito, anche lui appassionato cacciatore. Non sale sul capanno ai colombi perché ha paura dell’altezza, ma accompagna il marito quando ci va con gli amici.
Da guardia Venatoria Volontaria svolge servizio su tutta la provincia di Pisa, grazie ad un servizio di teleprenotazione in dotazione alla Polizia Provinciale che coordina, insieme alle due sue due amiche del cuore, Roberta e Lorena, anche loro cacciatrici. E' cacciatrice di ungulati con metodi selettivi (cinghiale, capriolo, daino, cervo e muflone), con diploma conseguito alla scuola forestale Latemar a Nova Levante in Provincia di Bolzano, cacciatore abilitato all’art. 37, della legge regionale Toscana n.3 del 1994, a partecipare agli interventi di contenimento delle popolazioni selvatiche ed ha l'attestato per conduttore di cane da traccia. Una perfetta anima gemella, insomma, per ogni cacciatore che si rispetti.
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