Sulla drammatica moria di anatidi verificatasi nella Valle della Canna, il rischio di ‘disastro ambientale” e la minaccia di compromissione permanente dell’avifauna selvatica, si è svolta nel pomeriggio di ieri l’audizione in commissione ambiente da parte dell'Assessre regionale Paola Gazzolo, dell’assessore del Comune di Ravenna, Gianluigi Baroncini, e del Presidente e della Direttrice della Comunità del Parco del Delta del Po, sollecitata nelle scorse settimane dal consigliere della Lega Massimiliano Pompignoli.
Il consigliere leghista commenta: “Dagli interventi dei tecnici dell’amministrazione di Ravenna e dalle parole dei vertici della Comunità del Parco del Delta del Po, è emersa a nostro avviso una cronica sottovalutazione del problema che invece poteva essere gestito con criterio e per tempo, attraverso un controllo capillare e giornaliero del sistema di reflusso delle acque. Secondo quanto segnalatoci nei giorni scorsi, dai prelievi effettuati dall’Ausl i primi di settembre su un campione selezionato di anatidi, si era già riscontrata la presenza del botulino, segno del fatto che le acque erano già contaminate. Questo significa che chi doveva agire per bonificare l’area e risanare l’avifauna non solo non l’ha fatto sottovalutando il problema, ma ha lasciato che le condizioni delle acque peggiorassero.”
I numeri della ‘strage’ snocciolati in commissione non sono rassicuranti. Si parla di 2500 volatili morti e circa 180 in stato di cura. “Se si fosse intervenuti in maniera tempestiva” – conclude Pompignoli – “molto probabilmente questa ecatombe si sarebbe potuta evitare. La cosa che più ci spaventa, oltre al fatto che i tecnici del Comune non sono stati in grado di stimare l’entità del danno, è che non ci è stata data rassicurazione sull'ipotesi che l'emergenza possa o meno ripetersi.”