Non cenna a placarsi la guerra perugina tra Wwf e la Libera Caccia. Oggetto del contendere la liceità dei controlli sui cacciatori. Le guardie Wwf sono arrivate addirittura a documentare con dei video i controlli effettuati sui cacciatori, cosa che da Anlc è ritenuta illegittima.
L'avvocato di Anlc Umbria, Marzio Vaccari, come si apprende dalla stampa umbra, ha scritto ai vertici della Provincia di Perugia e della Regione, chiedendo di esprimersi anche su questo modus operandi, sostenendo che la legge prescrive che la diffusione delle immagini personali è consentita solo su consenso espresso del soggetto o per fini di polizia.
Per questo, per conto della Libera Caccia, l’avvocato Vaccari chiede a Provincia e Regione se le telecamere in questione sono state date in dotazione dagli enti; se questi considerino legittimo tale comportamento e, in caso negativo, “se si intende procedere con l’adozione di adeguati provvedimenti nei confronti di detti soggetti, compresa la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica, al fine di verificare l’esistenza di comportamenti penalmente rilevanti“.
Sempre l'avvocato Vaccari aveva seguito tutta la vicenda dei decreti mancanti per effettuare i controlli, a cui era seguita la scelta della Provincia di revocare alcuni decreti a cacciatori anche per vecchie condanne penali e, dall’altra parte, il mantenimento del titolo a guardie del Wwf nonostante il rinvio a giudizio.
A sollevare il caso della mancata revoca dei permessi al Wwf in consiglio provinciale è stato il consigliere comunale (Città di Castello) Marcello Rigucci, il quale ha evidenziato che, in base all’articolo 8 del regolamento, alle guardie volontarie di cui la Provincia ha notizia di rinvio a giudizio deve essere sospeso il decreto che le abilita all’attività di vigilanza.