In occasione della ripresa dei lavori sulla PAC (Politica Agricola Comune) post 2020, la FACE torna a ribadire il ruolo cruciale di questi accordi sulla biodiversità e sullo stato di molte specie cacciabili e non cacciabili nei paesaggi agricoli, evidenziando che l'attuale PAC ha avuto in tal senso un impatto negativo.
FACE, che rappresenta i 7 milioni di cacciatori d'Europa, sostiene l'appello della Commissione a "maggiori ambizioni ambientali", invitando i Ministri al lavoro ad apportare importanti miglioramenti. In questo contesto, FACE supporta una migliore destinazione dei pagamenti diretti per sostenere la biodiversità con uno spostamento verso un approccio basato sulle prestazioni.
Biodiversità a livello di campo: al fine di migliorare la biodiversità, secondo FACE, deve esserci una percentuale minima del 7% per le aree non produttive in tutti i Paesi dell'UE. Solo così, secondo l'organizzazione, sarà possibile ridurre l'impatto dei pesticidi sulla biodiversità sui terreni agricoli.
Inoltre gli Stati membri dovranno includere impegni agroambientali-climatici nei loro piani strategici della PAC. Le norme dovrebbero poi essere semplificate per incoraggiare gli agricoltori a mantenere importanti habitat (come arbusti sparsi e piccoli pascoli boscosi) che sono vantaggiosi per l'agricoltura (ad esempio per la stabilità del suolo) e per la biodiversità.
Secondo FACE ad esempio la definizione di pascolo / prateria permanente deve essere chiara al fine di garantire che determinate caratteristiche naturali non produttive possano beneficiare di pagamenti diretti. Ciò è dovuto all'importanza delle praterie nella regione d'Europa e alla sua importanza per le piccole specie di selvaggina (e la conservazione della biodiversità in generale) in varie regioni d'Europa. Inoltre, gli agricoltori che mantengono terreni agricoli naturali di alto valore devono essere sostenuti da misure mirate.
Una PAC forte (post 2020), conclude FACE, è lo strumento più potente per fornire risultati per gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite, l'imminente Green Deal e la strategia dell'UE per la biodiversità post 2020. Dal punto di vista FACE, è necessario essere in grado di garantire il successo per le popolazioni di selvaggina di piccole dimensioni nei terreni agricoli europei. In questo contesto, gli agricoltori europei devono essere adeguatamente sostenuti per la produzione di beni e servizi.