Il sito BolognaToday ci fa sapere che ben otto associazioni animaliste si sono radunate fuori dal palazzo della Regione Emilia Romagna per protestare contro le politiche filo venatorie sul cinghiale. Continuiamo a leggere e scopriamo che in realta' erano una decina di attivisti, o poco più, con cartelli e manifesti ingiuriosi nei confronti dei cacciatori. Tra le varie argomentazioni della protesta, messe nero su bianco in un volantino, il fatto che "i cacciatori in inverno pasturano i suini selvatici afinché il loro numero non diminuisca" e che nella sola Emilia Romagna la caccia al cinghiale renda oltre dieci milioni di euro l’anno, dove "boschi e colline sono stati trasformati in mega allevamenti all’aperto a costo zero".
A queste pesanti accuse risponde oggi una nota della Federcaccia Emilia Romagna. “La teoria complottista applicata alla gestione venatoria, lo confessiamo, non l'avevamo ancora sentita e in tempi di crisi, siamo sicuri che sbandierare l'accusa di un lucro da dieci milioni di euro - niente meno - nella sola Regione Emilia Romagna derivanti dalla sola caccia al cinghiale, spingerà qualcuno a perdere due minuti di tempo per leggere il resto dei voli di fantasia animalisti. Così, chi lo farà potrà trovare teorie basate su tutto tranne che su fatti scientifici, come quella dell'autoregolazione delle popolazioni animali (Femmina Alfa); l'accusa ai cacciatori di ibridare i cinghiali con i maiali; di pasturare i branchi o di allevarli di nascosto, come se ce ne fosse bisogno. Un insieme di sciocchezze prive di qualsiasi fondamento, se non l'autocitazione di proprie supposte "ricerche", che non stiamo nemmeno a commentare, cui non varrebbe la pena rispondere, se non fosse per l'annuncio di azioni dirette contro la caccia e i cacciatori, "frapponendoci fra loro [i cinghiali] e i fucili".
"Questa di tutto il volantino - commenta Fidc Emilia R. - è l'unica cosa che ci preoccupa perché in nome dell'ideologia animalista sono aumentati in modo sensibile negli ultimi tempi attacchi diretti contro i praticanti regolarmente l'attività venatoria, giungendo anche a scontri fisici, magari scegliendo opportunamente cacciatori anziani o comunque presentandosi numerosi, contro persone isolate".
A tal proposito l'associazione invita le Autorità preposte a prestare particolare attenzione ai sottoscrittori di certe idee e minacce, nei confronti di cittadini che si limitano ad esercitare in modo corretto un'attività prevista e regolamentata dalle leggi di questo Paese.