La Federcaccia spagnola ricorda che l'apposita Commissione ha già chiesto al governo decisioni urgenti per migliorare l'habitat e misure per garantire che la caccia alla tortora sia sostenibile. Con una recente nota resa pubblica dalla associazione che rappresenta i cacciatori iberici, si deplora la disposizione emessa dal Procuratore Generale dello Stato alle comunità autonome che include la tortora (Streptopelia turtur) nell'elenco delle specie vietate, mentre invita il Ministero dell'ambiente a prendere posizione, una volta per tutte, dissociandosi dalle pressioni dell'animalismo per proporre una vera gestione delle specie selvatica e, soprattutto, dare seguito a quel progetto di miglioramento degli habitat, come ha chiesto la Commissione Europea.
La nota denuncia una completa subalternità dell'organismo pubblico che ha emesso il divieto nei confronti di una visione ingiustamente protezionistica da parte di SEO/Birdlife (la LIPU spagnola), fonte ispiratrice delle decisioni del ministero dell'ambiente (MITECO).
In effetti - si legge - sia SEO/BirdLife che MITECO hanno respinto totalmente la più ambiziosa proposta per il recupero della specie mai realizzata in Spagna, elaborata dalla Fondazione Artemisan, dalla Federazione spagnola della caccia (RFEC) e dalle Federazioni di caccia autonome attraverso il piano di risanamento globale per la tortora europea. E lo hanno fatto senza analizzarla compiutamente e senza considerare le alternative.
La Federcaccia spagnola è convinta che, nonostante le pressioni dell'Ufficio del Procuratore Generale, del MITECO e di SEO/BirdLife, le comunità autonome, al di là delle semplici proposte ideologiche, adotteranno le misure del Piano di recupero internazionale delle specie, approvato dalla Commissione Europea: decisioni urgenti per migliorare l'habitat e misure per garantire che la caccia alla tortora comune sia sostenibile. Il settore stesso ha proposto di ridurre i carnieri di almeno il 50%.
Perchè, allora - si chiede la Federcaccia spagnola - non è stata inviata un'ingiunzione agli organismi competenti in materia di habitat, per provvedere sollecitamente al recupero delle condizioni ambientali adatte alla tortora? Invece di sottostare all'immobilità ideologica e radicale di SEO/Birdlife?
Dare seguito al divieto proposto nella totale mancanza di imparzialità dalla Procura - dice la Federcaccia iberica - come avverte la comunità scientifica, creerà un problema molto più grande per la specie e che lo stesso Ministero dell'agricoltura, della pesca e dell'alimentazione (MAP), ovvero il ministero competente in materia di caccia, insieme all'intera comunità scientifica, propongono misure completamente contrarie a quelle del MITECO e vicine alla gestione sostenibile, apprezzate da tutto il settore venatorio.