Cia Siena, che aveva già ritirato il proprio rappresentante dall'Atc Siena Sud, abbandona definitivamente le trattative e lancia il proprio allarme sulla situazione insostenibile dei danni causati dal cinghiale, invitando la politica a prendere atto della situazione e a superare il sistema degli Ambiti territoriali di caccia.
"L’Atc Siena Sud - si legge in un comunicato - non ha più le risorse sufficienti per pagare i danni da ungulati, ed oggi è stato anche ammesso. Tutto quello che avevamo preannunciato nei mesi scorsi, dando un segnale concreto con l’uscita del nostro rappresentante dall’Atc si sta verificando e, purtroppo, a pagarne le conseguenze, sono come sempre gli agricoltori che subiscono da anni ingenti danni a colture e strutture. Ci è stato chiesto di sottoscrivere una delibera in cui si afferma chiaramente che gli agricoltori, da quest’anno, non avrebbero riscosso l’intera cifra a cui hanno diritto, ed ovviamente abbiamo abbandonato il tavolo. La politica prenda atto della situazione", dice Valentino Berni, presidente Cia Agricoltori Italiani Siena dop.
"I nodi prima o poi vengono al pettine – aggiunge Berni -. Abbiamo partecipato al tavolo dell’Atc e siamo stati informati che per far fronte al pagamento 2019 dei danni causati da ungulati e selvatici non ci sono i fondi a disposizione. Il prossimo anno, nel 2020, la situazione sarà anche peggiore". Mancherebbero circa 25 mila euro per saldare l'annualità in corso e circa il doppio per il 2020.
"E’ necessario un superamento del sistema ATC – prosegue il presidente Cia Siena –, con la divisione della gestione territoriale che deve essere organizzata dalla politica, e con la parte dell’amministrazione che deve garantire il servizio di gestione e poi il pagamento dei danni. La situazione paradossale visto che si sta parlando di cifre contenute e sicuramente sottostimate, visto che gli agricoltori nel corso degli anni, hanno iniziato a non denunciare gran parte dei danni considerando i tempi lunghi con cui venivano risarciti. Come agricoltori ci interessa gestire il territorio insieme ai cacciatori, ma da soli non possiamo farlo. La gestione della caccia deve essere sia economica ma anche politica, perché non è più tollerabile che ha subire i risultati della mala gestione siano solo ed esclusivamente gli agricoltori".