Non lo credereste, ma da quelle parti, con la neve, vanno ancora a caccia col cane da ferma, un setter, al Ruffed Grouse, un piccolo tetraone che abbonda nelle foreste del Nord America.
Potrebbe servire anche un cardiologo, quando dal bianco nulla nevoso - si legge sulla rivista americana Field and Stream - esplode un branchetto di questo piccolo simpatico parente del francolino. Vedi la neve che comincia a muoversi, e pensi: Ma che succede?... Poi il mondo esplode. A questo punto, hai due problemi: il primo è quello di misurare la tua abilità di cacciatore. Il secondo è inquadrare una preda attraverso la nuvola di cristallo sospesa nell'aria tra te e lui, che si sta dileguando in un attimo". In quella stagione, il Ruffed è un vero protagonista. Al primo allarme, s'intrufola subito sotto la neve, poi come ti avvicini esplode e fugge a razzo.
Perdipiù, le condizioni variabili tipiche di questa caccia invernale complicano la situazione. Potresti incontrare neve alta, ma potresti avere anche terreno nudo e ghiacciato; un giorno potrebbe essere un freddo pungente, un altro petristi avere un dolce tepore. Ironia della sorte, una giornata calda senza copertura nevosa è lo scenario più impegnativo. Con la neve alta e il termometro sotto lo zero, si offrono infinite ma difficili opportunità. E anche per questo tipo di selvaggina l'ambiente si sta deteriorando. Ma la caccia sembra ancora affascinate. (foto da Field & Stream).