Come avvenuto per Massimo Cocchi, anche Gian Luca Dall'Olio ha reso pubblico il suo programma per la presidenza Fidc di cui questa redazione ne traccia in sintesi i contenuti principali, rinviandone a breve la pubblicazione integrale (così faremo anche per il programma di Cocchi) insieme anche alle liste degli altri candidati alle cariche di Federcaccia.
“La Federcaccia deve lasciarsi alle spalle anni caratterizzati da contrasti, polemiche e divisioni che non hanno, in nessun modo, favorito la qualità e la dinamica delle scelte associative e gestionali”. Così esordisce Dall'Olio rivendicando il ruolo opeativo e propositivo di Federcaccia anche rispetto alla proposta di modifica della 157/92 “Proposta -dice - che ha raggiunto un’ampia condivisione interna ed ha permesso di superare con efficacia l’ingiustificato perdurante e pericoloso ritardo in cui era caduta la Federazione Italiana della Caccia”.
Tra i punti fondamentali Dall'Olio inserisce quello della legittimazione del ruolo del cacciatore che “nell’Europa del terzo millennio, - scrive - non può non passare attraverso la modifica della attuale Legge nazionale, così come da Federcaccia proposta, con contenuti seri, conforme alle normative comunitarie, vincolanti anche per il nostro Paese", ossia attraverso: "l’individuazione dei tempi e delle specie cacciabili in base ad oggettivi criteri tecnico scientifici, con particolare riferimento al prelievo delle specie migratorie ed alla gestione delle popolazioni di ungulati; la disponibilità delle risorse provenienti dalle tasse di concessione versate dai cacciatori per il territorio, destinate alle Regioni e agli Ambiti Territoriali di Caccia, per il finanziamento della ricerca scientifica e per favorire le indispensabili sinergie con il mondo agricolo e rispondere così alle esigenze insoddisfatte che questo esprime da tempo; il consolidamento delle tradizioni venatorie, anche attraverso la possibilità di rilascio della Licenza di caccia al sedicesimo anno di età" .
"L’associazionismo venatorio italiano – dice Dall'Olio - ha perso le linee guida che per anni la nostra associazione ha saputo indicare". Questo ruolo della Federazione deve essere recuperato con la necessaria autorevolezza e fermezza perduta negli ultimi anni. L'obiettivo è l'unità del mondo venatorio italiano insieme alla valorizzazione dell'identità storica e culturale della caccia attraverso iniziative pubbliche destinate a rafforzarne l'immagine pubblica. Occorrerà perciò – secondo il programma di Dall'Olio - "riattivare una necessaria e indispensabile collaborazione sinergica e di sistema con il mondo economico e produttivo legato alla caccia, quello degli armieri. Collaborazione venuta meno negli ultimi anni con grave discapito del mondo venatorio".
Dalll'Olio pensa anche ad "un più ampio coinvolgimento della base associativa garantito dalla maggiore e sistematica presenza della Presidenza nelle iniziative della periferia, provinciali e regionali. Maggiore visibilità si potrà ottenere riqualificando la qualità dell’ufficio stampa rendendo questa funzione più aggiornata nella forma e nei contenuti, utilizzando, meglio di quanto non si sia fatto fino ad ora, i mezzi di comunicazione disponibili: stampa, TV, Internet, ciò anche attraverso il ripensamento delle finalità di Greentime s.p.a. e della sua struttura professionale".
La Federazione Italiana della Caccia ha una vocazione federalista secondo il dirigente di Fidc “Occorrerà quindi valorizzare, con un processo condiviso, le funzioni delle Associazioni regionali federate aumentando la loro competenza in molti campi, riducendo razionalmente e gradualmente le competenze del nazionale”.
La Federazione – scrive ancora Dall'Olio - dovrà dare un nuovo e più efficace ruolo alle settoriali all’interno dell’associazione stessa, realizzando una sintesi espressa in efficacia dei programmi, delle finalità e dei risultati con ottimizzazione dei relativi interventi economici. Alla materia relativa alla migratoria di terra e di acqua occorrerà prestare maggiore attenzione, in ragione delle enormi difficoltà che incombono su questa cultura e sull’attività di prelievo che ne deriva. Un aumentato livello di conoscenza scientifica ci permetterà di combattere efficientemente i contrasti ingiustificati che ci vengono anteposti.
Sul piano economico occorrerà imperativamente "porre mano ad una solida, rigorosa e determinata riduzione razionale delle fonti di costo ed alla conseguente riqualificazione positiva del bilancio. E così, ad esempio, varie spese correnti dovranno essere valutate e diversamente dimensionate. Da mantenere invece le risorse per le zone federali, contenute finalmente per il 2009, in 115.000 euro. Si dovrà rivedere comunque il regolamento di dette zone, non mai modificato sin dall’uscita dal CONI, adeguandolo alla nuova realtà federale. Le convenzioni con Fidasc e con Fitav potranno essere mantenute a fronte di un migliorato rapporto delle reciproche sinergie associative di carattere politico ed economico; non possiamo dare senza ricevere. L’Ekoclub necessita di un rilancio affinché possa trovare una propria autonomia economica, in quanto non è più possibile garantire un assoluto assistenzialismo associativo".
"Il rinnovo del contratto assicurativo dovrà passare – sostiene - per un processo di massima condivisione e trasparenza, valutando i dati della sinistrosità, con attenzione alla reiterazione dei sinistri. Questo processo dovrà essere prodotto dal consiglio dei regionali per individuare le necessità e le eventuali modifiche dei contenuti economici e contrattuali e delle relative garanzie. Il premio dovrà essere nel rispetto della trasparenza, posto sul mercato con una gara tra tutte le compagnie di assicurazione interessate".
Novità previste anche per la casa editrice Greentime “va proseguito – scrive Dall'Olio - il programma di miglioramento e di ottimizzazione dell’azienda già iniziato che preveda un riassetto dell’organico, una riduzione dei costi e sopra ad ogni cosa una vera gestione imprenditoriale indirizzata alla sostenibilità del progetto ed all’economicità dello stesso. Infine, con la finalità di migliorare il bilancio dell’Associazione ed anche nel rispetto di quanto predetto, si dovrà proseguire nella riduzione dei costi di stampa, a carico di Federcaccia, del periodico “Il cacciatore italiano” che ha visto nel corso dell’anno 2008 una diminuzione di € 150.000 e di € 220.000 per il corrente anno 2009. Anche la programmazione dei contenuti e dei costi del periodico Caccia e Tiro dovrà essere oggetto di valutazione da parte del Consiglio Nazionale".
"La Federazione – conclude il programma - non può più permettersi come negli ultimi anni immobilismo e lentezza nelle scelte. Il programma condiviso e accolto dal Consiglio nazionale dovrà essere avviato repentinamente. Il Presidente e il Consiglio di Presidenza dovranno rendersi parte attiva e responsabile del rispetto delle linee programmatiche presentate, evitando, come nel passato, che ciò che è stato promesso prima delle elezioni non venga attuato".