Lascia nello sconforto i tanti amici cacciatori l'improvvisa scomparsa di Giacomo Nicolucci, esperto cacciatore, competente giurista, dirigente venatorio.
Avvocato, già giudice amministrativo della Repubblica di San Marino, docente a contratto nell’Università degli Studi di Urbino, si occupava, fra altro, di Diritto dell’ambiente, con particolare riferimento al settore delle aree protette. Autore di numerose pubblicazioni sulle tematiche giuridiche afferenti alla protezione della natura ed alla gestione faunistica, noto nel mondo venatario soprattutto per il suo compendio "Ripensare la legge quadro sulla caccia" (pubblicato nel 2015), ricco di intuizioni lungimiranti.
"Non una proposta di come dovrebbe essere la legge sulla caccia - teneva a sottolineare - ma un insieme di riflessioni che dimostrano come lo spirito iniziale su cui si basa la 157, ovvero quello di un ‘controllo' del cacciatore e delle sue azioni, vada modificato in linea con le normative del resto dei Paesi europei, dove chi esercita la caccia viene inquadrato come gestore che mette la propria esperienza e la propria azione al servizio della fauna, dell'ambiente e in buona sostanza dell'intera società. Non essendo pensabile nell'attuale clima politico e sociale del nostro Paese una totale riscrittura della legge - suggeriva - per il bene stesso di quella fauna che dovrebbe e vorrebbe tutelare è improrogabile almeno apportare una serie di aggiornamenti mirati, piccole ma sostanziali modifiche non più rimandabili".
Una competenza che farà sentire la sua mancanza in questo nostro mondo alla ricerca di un futuro più in sintonia con i tempi.