"Basta con gli insulti, basta con gli auguri di morte", così il Coordinamento Nazionale Cacciatrici Federcaccia, a seguito di certi commenti pubblicati sui social network negli ultimi giorni, in particolare l'augurio di morte per tutti i cacciatori da parte di un medico pugliese a seguito del tragico decesso di Andrea Altea, durante una battuta al cinghiale. "Sconvolge che una simile affermazione - scrivono le cacciatrici - arrivi proprio da chi, per il giuramento di Ippocrate pronunciato all’inizio della sua professione, dovrebbe solo tutelare la salute umana e non certo augurare dei decessi".
Sperando di conoscere l'opinione dell'Ordine dei medici e in attesa che prenda i dovuti provvedimenti, il Coordinamento ricorda che la pratica dell’esercizio venatorio è regolamentata da una legge dello Stato - la 157 del 1992 – e che tutti i cacciatori esercitano nel pieno rispetto di questa normativa.
"Non possiamo non indignarci a fronte di simili dichiarazioni, non si può augurare la morte a un uomo o gioire di fronte a un così tragico incidente solo perché non si condivide una passione legittimamente esercitata" chiude la nota del Coordinamento.
Nelle ultime ore su questa vicenda è intervenuto anche il Presidente di Federcaccia Massimo Buconi, annunciando da parte della Federcaccia, "le dovute segnalazioni all'ordine dei medici" ed informando di aver dato mandato agli avvocati dell'associazione di valutare un'eventuale azione legale nei confronti del medico o presunto tale.