La caccia al cinghiale in Liguria, che avrebbe dovuto chiudere il giorno 6 gennaio, prosegue. "Ad oggi siamo intorno al 75% gli abbattimenti rispetto al contingente prefissato" ha spiegato l'Assessore Stefano Mai facendo sapere che le battute proseguiranno sino al raggiungimento del contingente abbattibile e comunque non oltre 31 di gennaio, come peraltro consentito dalla legge 157/92.
"Per coloro che sono particolarmente sensibili", l'Assessore ha ricordato i danni causati dal cinghiale ed il fatto che la specie sta causando un forte squilibrio per tutto l’ambiente, stigmatizzando inoltre comportamenti dannosi, come quelli di chi pensa di adottare cinghiali, nutrendoli. "Tali pratiche - dice Mai - stimolano questi animali a spingersi all'interno dei centri abitati, dove poi rimangono causando grosse criticità, sia di pubblica incolumità, sia per i danni che causano al patrimonio pubblico, privato e alle aziende agricole. Alimentare i cinghiali in un contesto urbano, oltre che essere una grave contravvenzione alla legge, significa anche condannare a morte certa l'animale che deve vivere in un bosco e non in ambito cittadino".
"Ad ogni modo ricordo che Regione Liguria, attraverso il Programma di sviluppo rurale, finanzia anche le recinzioni dedicate alla difesa da questi animali, per le quali fino al 20 gennaio è attivo un bando da 1 milione di euro e tra qualche settimana ne verrà attivato un secondo per una somma identica".
L'Assessore Mai in un'altra nota ha evidenziato che non esiste in Liguria alcuna contaminazione da Trichinellosi. "I costanti controlli e verifiche da parte dell'Istituto zooprofilattico, con il quale regione Liguria ha una convenzione, hanno sempre dato riscontri negativi”.