Il Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia ha accolto parzialmente la domanda cautelare di Enpa, Lav, Lac e sospeso in parte l'esecutività del Piano quinquennale 2019-23 di controllo della volpe sul territorio lodigiano.
In particolare il Tar ha riconosciuto che gli abbattimenti possano essere eseguiti esclusivamente dai soggetti elencati dall’articolo 19 L. n. 157/1992, e non anche da “operatori espressamente autorizzati, previo corso di preparazione alla gestione faunistica” ed ha inoltre ritenuto di invalidare le parti che consentono di svolgere l’attività di abbattimento da autoveicoli in orario notturno e con l’utilizzo di fonti luminose artificiali. Il ricorso sarà trattato nel merito in pubblica udienza il giorno 16 luglio 2020.
"Ancora una volta in Regione tentiamo di contenere la gravissima situazione dei selvatici e ancora una volta non ce lo lasciano fare", commenta la consigliera Barbara Mazzali. "Se il numero delle volpi aumenta eccessivamente - sottolinea Mazzali -, viene messa in pericolo la biodiversità della fauna autoctona, dato che gli animali predati (in particolare lepri e fagiani) subiranno un crollo netto. Questo agli animalisti forse non interessa o forse ragionano sul fatto che va protetto l’animale più carino! Dobbiamo continuare questa battaglia per il bene del territorio. Oggi è Lodi con le volpi, ma non dimentichiamoci del problema dei piccioni a Brescia, Mantova e Cremona e dei problemi delle nutrie e degli storni”, chiude la consigliera di Fratelli d'Italia.