“Scrivo su Facebook che questo weekend ho inaugurato il mio tesserino venatorio e ho passato il sabato ospite della tenuta Sant’Alessandro nella Lomellina: la risposta è una valanga non solo di insulti, ma anche di minacce di morte”.
Così la consigliera regionale FdI Barbara Mazzali sulle offese ricevute dagli animalisti, che pubblica sulla sua bacheca. “Sottolineo – spiega - che in nessuna foto si vede un carniere, ma solo la sottoscritta con alcuni amici che passeggiano nel bosco dell’azienda faunistico venatoria, con i fucili aperti. E ricordo che la caccia è un’attività legalmente riconosciuta e normata dalla legge italiana”.
“Se gli animalisti italiani sono questi – continua Mazzali - , è ora che intervenga la Procura. La violenza e le minacce non possono rimanere impunite. Ricordo anche che solo poche ore fa la senatrice della Lega Rosellina Sbrana ha condiviso su Facebook un post in cui si felicita con tanto di faccine per la morte di un cacciatore. I social non possono essere terra di nessuno in cui ciascuno può sfogare il suo odio, perché poi si alimenta una violenza che può passare ai fatti compiuti. E’ il momento di dire basta, è il momento che la Procura intervenga con decisione, è il momento di smetterla di concedere tutto agli animalisti. Lo Stato prenda provvedimenti, perché non possiamo essere gente per bene quando paghiamo le tasse di concessione e poi persone di cui vergognarsi quando andiamo protetti”.
Numerose le attestazioni di solidarietà nei confronti della Mazzali. Hanno fatto sentire la propria vicinanza per l'accaduto l'europarlamentare Carlo Fidanza e l'assessore lombardo alla Sicurezza Riccardo De Corato, entrambi di Fdi. Ma è arrivata "Piena solidarietà" anche dal gruppo regionale del M5S. Sulle offese è intervenuto anche il presidente della Lombardia Attilio Fontana, che ha definito "molto preoccupanti le minacce di morte" rivolte alla consigliera regionale Barbara Mazzali. "Confido che la dialettica politica, anche se aspra - ha dichiarato Fontana -, abbia sempre di più il sopravvento sulle degenerazioni che poco hanno a che fare con una società civile e democratica".