E' appena stata pubblicata una singolare sentenza del Tar della Lombardia in merito al ricorso della Federcaccia di Sondrio contro la Provincia accusata dall'associazione di “eccesso di potere per carenza” e violazione della 157/92 per aver omesso di indicare nell'integrazione provinciale del Calendario Venatorio della passata stagione, la specie cinghiale tra quelle prelevabili ai fini venatori.
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché “la caccia al cinghiale è esclusa, prima ancora che dal provvedimento di adozione del calendario venatorio provinciale per la stagione venatoria 2018/2019 (che, peraltro, non prevede l’esclusione espressa della specie in questione), dal Piano Faunistico Venatorio approvato a monte dalla Provincia fin dal 2011”. Il calendario venatorio, dunque, “costituisce la mera promanazione di un atto presupposto pienamente valido ed efficace, che – precisano i giudici - nella specie non è stato nemmeno impugnato; la ricorrente, quindi, non trarrebbe alcun vantaggio dall’eventuale accoglimento dell’impugnativa”.
Effettivamente da anni le associazioni venatorie chiedono l'inclusione della specie cinghiale nell’elenco di quelle cacciabili previste nel piano faunistico venatorio provinciale. Novità di questa stagione venatoria intanto, è l'avvio della caccia di selezione con i cacciatori abilitati.