Polemiche in Abruzzo sul nuovo Piano Faunistico venatorio, in via di approvazione in Regione. In particolare per la forte penalizzazione della caccia collettiva al cinghiale. Il coordinamento regionale delle squadre di cinghialai segnala la grave poca attenzione politica della classe dirigente abruzzese, che non ha accolto quasi nessuna delle migliaia di osservazioni proposte al Piano faunistico, indispensabili, scrivono, affinchè la disciplina della caccia in Abruzzo possa diventare una cosa seria, a partire dalla braccata, quale strumento indispensabile per eradicare il cinghiale nelle aree non vocate.
Nel piano faunistico si scrive che la braccata sarebbe tra le principali cause dell'aumento dei cinghiali perchè destrutturerebbe il branco. Una tesi che trae origine dalla mistificazione di uno studio europeo, come tempo fa ha chiarito sulla nostra testata il Prof. András Náhlik, autore dello stesso studio, evidenziando che l'aumento della pressione venatoria porta a una diminuzione del tasso di crescita della popolazione. E non il contrario. (Vedasi editoriale su BigHunter)
"Il Territorio Abruzzese - scrivono dal coordinamento delle squadre - necessita urgentemente di un piano di gestione faunistica evoluto dove i cacciatori possano rivestire il ruolo di primo piano che gli compete, coinvolti nella salvaguardia delle specie più in difficoltà (pernice, starna e lepre in particolare) e nel controllo dei nocivi e degli ungulati, non più spettatori di complicati tecnicismi burocratici che spesso portano a scontentare tutti; ma, primi attori nel tutelare un patrimonio faunistico prezioso, elemento fondamentale della tradizione rurale della regione, di cui la caccia e la braccata sono un pilastro fondamentale".
"Intendiamo protestare contro il Pfvr in via di approvazione e chiediamo a tutte le forze politiche di rigettarlo , proponiamo a tutti i cacciatori di indire, concordandola, una imponente manifestazione di protesta. Tale manifestazione Si svilupperà anche, come un’occasione per rivendicare i diritti dei cacciatori e per chiedere rispetto. Invitiamo i cacciatori, le associazioni venatorie, gli agricoltori a valutare tale proposta a stretto giro" annunciano i cinghialai abruzzesi.