Puntuali come all’altro appuntamento, quello dell’apertura della caccia, ecco che in occasione dell’ultimo giorno della stagione venatoria – anche se in qualche regione si continuerà per pochi giorni e un numero limitatissimo di specie – arrivano i comunicati stampa degli ANTI. Argomentazioni pretestuose, numeri da bollettini di guerra, toni concitati da apocalisse… il consueto panorama dal quale l’ex ambientalismo del nostro Paese, ora in gran parte schierato sul fronte dell’animalismo, non riesce proprio a uscire.
Federcaccia come sempre è stata pronta a rispondere – e in qualche caso anticipare – per far sentire anche la campana dei cacciatori. Di seguito la nota inviata ieri ad Ansa nazionale e da questa ripresa e in allegato il video commento del presidente nazionale Massimo Buconi.
“Il WWF e gli anticaccia in genere al solito fanno il processo alle intenzioni: a differenza di quanto dichiarano non è accettabile e nemmeno lecito pensare che siccome prosegue in un numero limitato di regioni per pochi giorni l’attività venatoria a un numero ridottissimo di specie, perlopiù opportuniste e in sovrannumero, si verificheranno episodi di bracconaggio da parte di cacciatori”. Così il presidente nazionale di Federazione Italiana della Caccia Massimo Buconi, commenta quanto dichiarato dal WWF in occasione della imminente chiusura della stagione venatoria e rilanciato da ANSA.
“Parimenti non è accettabile l’accostamento fra cacciatori e bracconieri” prosegue Buconi. “Le due figure non hanno niente in comune e i primi a riportare danno da chi infrange consapevolmente le leggi sono proprio i tantissimi praticanti l’attività venatoria, condotta nel pieno rispetto di legislazione e all’insegna della piena sostenibilità, così come è riconosciuto in tutta Europa, che guarda ai cacciatori come partner affidabili a sostegno delle politiche ambientali, altro che ‘osservati speciali per le politiche venatorie’ come dichiarato da Enpa. E per rispondere a questa ultima, ricordo che la caccia non solo non devasta e inquina, ma anzi è in primo piano nella difesa e salvaguardia dell’ambiente. Sono spesso i cacciatori, proprio grazie alla loro presenza sul territorio durante tutto l’anno a controllare e denunciare situazioni di illegalità ambientale, così come sono i primi – l’episodio drammatico degli acquatici sterminati dal botulino nella Valle della Canna, oltre tutto area protetta, lo dimostra – a intervenire con i propri mezzi e senza nessun aiuto esterno”.
“Per la biodiversità, il territorio e l’ambiente ben altri sono i pericoli nel nostro Paese” conclude il presidente Federcaccia. “La ‘moda’ Di puntare il dito sui cacciatori, che possono ben dirsi un facile bersaglio, è una caccia alle streghe strumentale e di comodo, perché nemmeno le associazioni protezioniste hanno il coraggio di indicare e affrontare i veri problemi dell’ambiente se non facendo proclami in occasione della apertura e della chiusura della caccia per sollecitare con allarmi ingiustificati e argomenti pretestuosi nuove iscrizioni e sempre nuovi e inutili finanziamenti pubblici”.
Ufficio Stampa – Federazione Italiana della Caccia