Mentre la Lav esulta per la manifesta disponibilità del Parco Nazionale del Circeo di valutare metodi alternativi all'abbattimento deciso circa trecento daini in sovrannumero all'interno dell'area protetta, quali spostamenti e perfino sterilizzazioni (entrambe soluzioni ritenute inutili, impraticabili e perfino dannose dall'Ispra), l'associazione ambientalista Pro Natura si appella al Consiglio Direttivo del Parco ricordando che l'evidenza scientifica e la Legge sono dalla parte del Parco e chiedendo quindi di mantenere la posizione presa, perché, scrivono, “far marcia indietro creerebbe un pericoloso precedente a livello nazionale e metterebbe in repentaglio il benessere dell’ambiente che il Parco dovrebbe tutelare”.
“Abbiamo difeso il Parco sia quest’estate, quando siete stati intimiditi, che in questi giorni sfruttando i canali di comunicazione a nostra disposizione, sui social e sui giornali. L’opinione pubblica, informata poco e male, sta esercitando una pressione significativa e costante, manipolata da portatori di interesse estranei alla difesa della natura” si legge nella lettera dell'associazione ambientalista.
“Come comprovato, l’impatto del Daino sulle comunità vegetali è particolarmente severo nella Foresta Demaniale che è al contempo Riserva della Biosfera, Riserva Naturale Statale Orientata, Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di protezione speciale (ZPS) per gli elementi di alto valore conservazinistico in essa presenti. In questi casi, l'eradicazione ed il controllo delle specie invasive previste é d'obbligo ma sappiamo quanto conti avere il consenso della popolazione. A nostro avviso chi preme per salvare 300 daini, individui di una specie invasiva importata dall’Anatolia, non ha ancora compreso la tutela degli ecosistemi naturali che sono da difendere" scrivono da Pro Natura Lazio.
"Non avete alcun obbligo di seguire un’opinione pubblica avvelenata da ideologie lontane dal supporto scientifico - chiude la lettera - . Chi sarebbe davvero rafforzato da questa scelta poi sarebbero i gruppi di interesse antagonisti del Parco, per i quali esso rappresenta solo uno scomodo intralcio a guadagni e speculazioni private su un bene comune irrinunciabile. Siamo con voi, e speriamo che facciate la scelta giusta per la conservazione della Natura".