Si sono tenute oggi le consultazioni per la riforma della legge regionale sulla caccia. Il testo, approvato dalla Giunta, attualmente è all'esame della competente commissione consiliare presieduta da Gianni Anselmi, in vista del prossimo passaggio al Consiglio regionale.
La Confederazione Cacciatori Toscani dà un sostanziale giudizio positivo sul testo, evidenziando come la revisione della legge raccolga le indicazioni contenute nel documento finale della Conferenza regionale di Braccagni. “Un passo in avanti per migliorare anche in termini applicativi la legge superandone lacune e rigidità” scrivono dalla CCT, puntualizzando che “oltre alla Legge dovranno essere sviluppati contemporaneamente altri importanti elementi qualificanti come il Nuovo Piano faunistico Venatorio Regionale e la revisione dei regolamenti attuativi”.
“Un risultato che tuttavia giunge tardivamente – spiega la CCT - rispetto ad una legislatura che ci ha visti fortemente impegnati nel contrastare una filosofia politico-amministrativa culminata nell’ approvazione della Legge Obiettivo che ha impedito di cogliere, sotto il profilo delle riforme, risultati più ampi di quelli oggi in discussione. Rileviamo comunque un cambio di passo che va nella giusta direzione mettendo gli ATC al centro del sistema gestionale e che potrà essere meglio sviluppato nella prossima legislatura”.
Nel suo intervento Marco Salvadori, presidente della Federcaccia, ha portato le posizioni della CCT, evidenziando nel merito, la necessità di una migliore riformulazione dell’ art. 28 e più precisamente dell’organizzazione delegata agli ATC per lo svolgimento della caccia di selezione al Cinghiale, nel rispetto delle reali necessità di salvaguardia delle produzioni agricole. Una riformulazione che consenta di superare definitivamente lo spirito, le imposizioni e lo spettro della ormai superata Legge Obiettivo. Infine è stata richiamata la necessità di rivedere alcune parti inerenti la formulazione e la gestione dei piani di prelievo sulle altre specie di ungulati ed una più puntuale ridefinizione dei criteri per il censimento, la detenzione e l’utilizzazione dei richiami vivi a fini venatori.