Sostenibilità ambientale, equilibrio faunistico, made in Italy. Nell’offerta dei convegni in calendario per HIT Show 2020, il Salone internazionale dedicato a caccia, tiro sportivo e outdoor in programma nel quartiere fieristico di Vicenza dall’8 al 10 febbraio 2020, associazioni e istituzioni offriranno un aggiornamento su dati, progetti in corso e prospettive future per il settore della caccia, nel quale l’Italia eccelle per tecnologia e design, con attenzione sia alla filiera che all’ecosistema.
Si parte con il consueto convegno inaugurale ANPAM, che aprirà HIT Show 2020 sabato 8 febbraio dalle 11 alle 12.30 nella Hit Arena, con ospiti il Presidente ANPAM Stefano Fiocchi, il Direttore ANPAM Mauro Silvis e il climatologo Luigi Mariani. Modera Enrico Marro, giornalista de Il Sole 24 Ore.
Sabato 8 un’intera giornata di lavori per CIC (Consiglio Internazionale della Caccia e della Salvaguardia della Fauna). Dalle 10:30 alle 12:00 l’Assemblea pubblica annuale della Delegazione Italiana (Hall 7.1, Sala Giotto B) e dalle 14.30 alle 16 le attività della delegazione e i temi venatori più attuali e rilevanti: l’importanza nella conservazione dell’ambiente e della biodiversità, la trofeistica, i progetti in corso e quelli da attuare. Il CIC, presente in 80 Paesi, insieme alla FACE (Federation of Associations for Hunting and Conservation of the European Union) per gli Stati Ue, costituisce il coordinamento più ampio dei cacciatori nel mondo: osservatore all’ONU, collabora con tutte le maggiori organizzazioni internazionali, istituzionali e ONG per l’utilizzo sostenibile della fauna selvatica e la tutela degli ambienti naturali.
Il calendario prosegue nel pomeriggio di sabato con “Guida al primo soccorso veterinario”, convegno a cura del Coordinamento Cacciatrici Federcaccia nel quale interverrà la Dott.ssa Daniela Pastorino, medico veterinario (ore 14, Hall 7.1, Sala Canova).
La Regione Veneto presenterà due ricerche nelle quali caccia ed ecosistema sono intimamente connessi alle buone pratiche adottate negli ultimi anni. “La mobilità venatoria in Veneto: primo anno di applicazione e prospettive future” darà risultati e le tendenze emerse ad un anno dall’avvio del progetto sulla mobilità venatoria e del portale www.movemose.it con cui i cacciatori veneti, a partire dal 1° ottobre del 2019, hanno potuto cacciare la selvaggina migratoria in ambiti di caccia diversi da quello di iscrizione, aspetto che rende il cacciatore guardiano della fauna e custode di tradizioni secolari. Sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 16.30 Hall 7.1, Sala Tiziano.
Il tema della tutela della fauna selvatica emerge anche grazie a una forte sinergia con il mondo universitario e alla presentazione di due tesi del Master Universitario di I° livello in Gestione e Amministrazione della Fauna Selvatica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, rese possibili da due borse di studio dell’Associazione Nazionale Libera Caccia. La prima, di Giuseppe Rocca, tratta l’attività di controllo su cinghiale nel Parco Regionale dei Colli Euganei, mentre la seconda, di Stefano Mendo, è legata ai concetti chiave della direttiva 2009/147/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici con un focus su tre specie di tordo. Dalle 16.30 alle 18.00 nella Sala Tiziano A, Hall 7.1.
La giornata di domenica 9 si aprirà sul tema “Biodiversità, specie invasive e caccia”, dalle 10.00 alle 12.00 nella Hit Arena, a cura della testata cacciando.com.
In Sala Tiziano, dalle 11.00 alle 12.30 sarà la volta dei “Risultati di trent’anni di gestione degli Ungulati in Veneto”, ricerca che presenterà i dati di consistenza e abbattimento delle diverse specie appartenenti a questo importante gruppo sistematico tipico dell’area (caprioli, cervi, daini, camosci e mufloni). La Regione, per legge, ha il compito di regolamentare il prelievo di queste specie tramite piani di selezione strutturati per sesso e classi di età e realizzati sulla base delle consistenze faunistiche accertate con censimenti annuali. Questa puntuale raccolta di dati permette all’Amministrazione regionale le corrette scelte gestionali per soddisfare sia le legittime esigenze del mondo venatorio, che il mantenimento e l’incremento dei contingenti faunistici.