La Lav fa sapere che la Corte dei Conti d’Appello di Bolzano ha confermato la condanna all’ex Presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder e all’ex direttore dell’Ufficio Caccia e Pesca Heinrich Erhard, ottenuta nel 2018 a seguito da una denuncia dell'associazione animalista.
I due sono stati condannati in nome proprio al ristoro del danno erariale per decreti poi annullati dal Tar, in mancanza di specifica istruttoria, tra luglio 2010 e giugno 2014, con i quali si consentiva la caccia a stambecchi, marmotte volpi, merli, cornacchie, cormorani, tassi e faine.
Il danno contestato riguarda il presunto impoverimento della fauna che è patrimonio indisponibile dello Stato. In sostanza i due ex amministratori pubblici sono stati ritenuti personalmente responsabili per l'uccisione illegittima di migliaia di animali. Per ognuno dei due è stata disposta una pena pecuniaria astronomica, pari a a 468.000 euro, diminuita di 100 mila euro rispetto alla condanna del 2018. La sezione centrale della Corte dei conti ha infatti ammesso un rilievo della difesa, ed ha corretto un errore materiale nella sentenza, relativo al sistema di quantificazione del danno erariale.
Secondo la Lav questa nuova pronuncia conferma il principio secondo il quale, se gli amministratori dispongono in maniera illegittima la cattura o l’uccisione di animali selvatici, dovranno poi rispondere di tasca propria del danno arrecato allo Stato. “Questa nuova sentenza deve suonare come un monito per tutti quegli amministratori pubblici troppo disponibili nei confronti della lobby venatoria, al punto da violare le norme a tutela degli animali selvatici" commenta Massimo Vitturi, responsabile LAV Animali Selvatici.