I cinghialai umbri si sono dati appuntamento in piazza davanti all'Assemblea legislativa umbra per martedì 25 febbraio. Si sentono offesi dalle parole utilizzate dall'Assessore Morroni riguardo la nuova impostazione sul controllo dei cinghiali. “Dichiarare che la gestione della specie cinghiale ‘è stata lasciata senza controllo con una situazione di inerzia’ sono affermazioni gravi ed offensive. Affermazioni che sono un volgare insulto rivolto a centinaia e centinaia di cittadini cacciatori umbri” dichiara sul sito umbro TuttOggi uno dei promotori della protesta, Fabio Faina.
"Se l’assessore avesse chiesto agli Atc i dati sul numero di interventi di controllo della specie cinghiale attuati dai cacciatori, avrebbe immediatamente appreso che in migliaia nel 2019 hanno messo a disposizione tempo e mezzi personali, completamente in forma gratuita. Quanto affermato dall’assessore – attacca ancora Faina – è un insulto ed una forma di disprezzo inaccettabile verso un volontariato totalmente gratuito, che i cacciatori hanno messo a disposizione della comunità regionale per limitare e ridurre i danni alle colture, garantire la sicurezza della circolazione stradale e per far si che la Regione fosse chiamata a spendere il meno possibile per i risarcimenti”.
Anche in Federcaccia ci sono dei malumori. Sul quotidiano perugino si informa che venerdì 21 si è tenuta un'assemblea della sede provinciale dove sono emerse le critiche rivolte all'Assessore anche in sede di Consulta faunistica venatoria. Da Federcaccia è infatti arrivato il no alla modifica della data di apertura della caccia al cinghiale il primo novembre e altre perplessità, che saranno discusse nelle prossime settimane.