Secondo Coldiretti Toscana i cinghiali sono più che raddoppiati negli ultimi dieci anni, arrivando a quota 450mila, con una stima dei danni in campagna che supera i 4,5 milioni di euro. L'organizzazione agricola torna a chiedere la "radicale riforma della Legge regionale obiettivo del 2015 ferma al palo ormai da 1 anno".
“Oggi si deve passare senza indugi dalle parole ai fatti - dichiara il Presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi - con la profonda riforma della Legge Obiettivo che dal 2015 ad oggi non ha evidentemente sortito i risultati sperati. L'avanzata dei cinghiali, secondo Coldiretti, costringe ormai le aziende a lasciare i terreni incolti, stravolgendo l’assetto produttivo delle zone – aggiunge Coldiretti Toscana – con il rischio che venga meno la presenza degli agricoltori, soprattutto nelle zone interne, e con essa quella costante opera di manutenzione che garantisce la tutela dal dissesto idrogeologico.
“Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare anche i territori più isolati – conclude il direttore Corsetti - e a garantire la bellezza del paesaggio e il futuro del Made in Italy agroalimentare. La proliferazione senza freni dei cinghiali sta mettendo anche a rischio l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali. Studi ed esperienze relative all’elevata densità dei cinghiali in aree di elevato pregio naturalistico hanno mostrato notevoli criticità in particolare per quanto riguarda il rapporto tra crescita della popolazione dei selvatici e vegetazione forestale”.