Un articolo scientifico internazionale, pubblicato sulla rivista “Conservation Science and Practice”, nell'affrontare il problema della confusione tra specie simili da parte dei cacciatori (in particolare ci si riferisce al caso del cigno reale e il cigno selvatico, specie cacciabili nella Russia Artica ma sovente confuse con la specie protetta cigno minore), cita l'esempio italiano come possibile soluzione al problema.
Gli autori in particolare fanno un diretto riferimento alle iniziative dell’Acma – Fidc di alcuni anni fa per il riconoscimento del combattente e della moretta tabaccata, rispettivamente da altri limicoli protetti e dalla specie cacciabile moretta.
“La conclusione dell’articolo è chiara – scrivono dalla Fidc - , nessun divieto di caccia è richiesto per le due specie, mentre la strada vincente è il coinvolgimento dei cacciatori in momenti di auto valutazione e formazione. Esattamente quanto Federcaccia propone da anni, e che è del resto scritto nella Guida alla Disciplina della Caccia Europea, ma che non viene recepito da ISPRA che purtroppo continua da decenni pervicacemente a richiedere il divieto totale di caccia alla moretta, addirittura anche in presenza di cambiamenti favorevoli nella demografia della moretta tabaccata".
Per Federcaccia continua l’impegno per fare passare i concetti corretti nella gestione delle specie cacciabili, e garantiremo lo stesso approccio in tutte le regioni italiane, chiedendo di discostarsi dal parere dell’ISPRA e mantenere tutte le specie, procedendo a corsi di formazione invece di frettolosi e ingiustificati divieti”.
Qui lo studio