In risposta ad un'interrogazione presentata dal consigliere regionale Augusto Sartori (FdI) sull'aumento dei cinghiali nel Parco di Portofino, l'Assessore regionale alla caccia della Liguria, Stefano Mai, ha ricordato i limiti della 157/92 sul fronte del contenimento.
L'interrogazione di Sartori sottolinea come la presenza di ungulati nel Parco del monte di Portofino e, più in generale, nei Comuni della Provincia di Genova sta aumentando e ha ricordato di avere lui stesso fotografato una famiglia di cinghiali sulla spiaggia di San Fruttuoso di Camogli. Secondo il consigliere la presenza del cinghiale in area urbana rappresenta un’emergenza anche per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini.
L’assessore all’agricoltura Stefano Mai ha illustrato nel dettaglio le iniziative assunte dalla Regione, con i relativi finanziamenti, fra cui il risarcimento dei danni, il Regolamento regionale per la caccia al cinghiale in forma collettiva, i fondi agli agricoltori per installare recinzioni elettrificate e metalliche, la creazione del nucleo di vigilanza faunistico ambientale e, fra gli altri interventi, la convenzione con il Comune di Rapallo per cercare, attraverso la polizia locale, di arginare la proliferazione degli ungulati nel centro urbano. Mai ha ricordato che l’attuale legge sulla caccia risale al 1992 e, come tale, non è adeguata ad affrontare il fenomeno. "La Liguria – ha detto – è stata l’unica Regione a cui è stata impugnata dal Governo due volte la norma che prevedeva una formazione ad hoc di cacciatori dei quali, quindi, oggi non possiamo più avvalerci".