La Commissione Europea ha risposto all'interrogazione degli europarlamentari leghisti Marco Campomenosi, Marco Dreosto, Massimo Casanova, Danilo Oscar Lancini, che chiedevano di sapere se la Regione Lombardia avesse rispettato i dettami europei autorizzando l'approvvigionamento di richiami vivi con la delibera del 31 luglio 2019, poi annullata dal Governo nazionale.
Ecco la risposta della Commissione Ue.
IT
E-004097/2019
Risposta di Mario Sinkevičius
a nome della Commissione europea
(14.2.2020)
La delibera regionale della Lombardia n. XI/2087 del 31 luglio 2019, cui si riferiscono gli onorevoli deputati, mirava ad autorizzare la cattura di 12 700 uccelli appartenenti a quattro specie nella regione interessata al fine di approvvigionare i cacciatori locali con richiami vivi.
Con lettera dell'8 ottobre 2019 i servizi della Commissione hanno espresso preoccupazione all'Italia in merito alla suddetta decisione che sembrava reintrodurre pratiche già considerate in violazione della direttiva Uccelli1. In effetti, nel 2014 la Commissione aveva avviato una procedura di infrazione contro pratiche di cattura analoghe in vigore in diverse regioni. Il caso potrebbe essere chiuso solo in seguito a modifica della legge nazionale 157/1992 (articolo 4), annullamento, ad opera del governo italiano, di alcuni atti giuridici regionali non conformi alla direttiva Uccelli e impegno del governo italiano di ricorrere al meccanismo di controllo previsto dall'articolo 19 bis della legge 157/1992 per eventuali altre decisioni regionali di questo tipo.
Il 6 novembre 2019 il governo italiano ha annullato la delibera della Regione Lombardia sopra citata ritenendo che violasse sia la legge nazionale 157/1992 che la direttiva Uccelli. Tale decisione risponde alle preoccupazioni esposte dalla Commissione.