E' ora di pensare ad un'agricoltura sostenibile. E' questo che chiede una dichiarazione in dieci punti, firmata da un grandissimo numero di scienziati in tutta Europa, nella quale si chiedono impegni mirati per affrontare le sfide della sostenibilità nella prossima politica agricola comune (PAC).
La dichiarazione mette in eidenza i punti deboli dell'attuale proposta della PAC per quanto riguarda l'ambiente, il clima e le questioni socioeconomiche. Sembra che i governi dell'UE invece di potenziare la protezione dell'ambiente stiano discutendo potenziali tagli di bilancio al secondo pilastro della PAC, che finanzia programmi agroambientali.
Nella loro dichiarazione, gli scienziati riconoscono che "l'agricoltura è il principale motore del degrado ambientale in Europa" riferendosi a questioni legate sia all'espansione / intensificazione che all'abbandono della terra. Inoltre, attirano l'attenzione sul fatto che "le riforme precedenti non sono riuscite a riprogettare o integrare gli strumenti esistenti per migliorare le prestazioni della PAC".
Lo rende noto la FACE, confederazione che rappresenta i 7 milioni di cacciatori d'Europa, la quale concorda sulla necessità di maggiori ambizioni ambientali nella riforma della PAC, attraverso l'adozione di un approccio basato sulla performance per la conservazione della biodiversità. Le associazioni venatorie nazionali europee sono sempre più preoccupate per lo status delle popolazioni di selvaggina in Europa e per la capacità dell'attuale proposta della PAC di garantire la biodiversità. Il calo delle specie di piccola selvaggina, come la starna, il fagiano e la lepre, è allarmante e continuerà a meno che non ci siano cambiamenti nella prossima PAC.
Gli scienziati sottolineano anche la necessità di almeno il 10% di aree dedicate alla natura efficaci in tutti i terreni agricoli, contribuendo così a costruire una biodiversità funzionale resiliente. Inoltre, gli agricoltori che mantengono terreni agricoli ad alto valore naturale (HNV) dovrebbero essere ben supportati. Per FACE, l'agricoltura non dovrebbe essere limitata alla "produzione", ma anche al sostegno della conservazione della biodiversità laddove siano soddisfatti gli obiettivi specifici stabiliti dalla legislazione dell'UE. Ad esempio, per quanto riguarda l'ammissibilità delle caratteristiche naturali, le norme della PAC devono incoraggiare gli agricoltori a mantenere sulla loro terra importanti habitat a beneficio della biodiversità (e dell'agricoltura).
In tutta Europa, le partnership tra cacciatori e agricoltori hanno dimostrato di offrire benefici per la conservazione. È importante che il valore di queste collaborazioni costruttive sia riconosciuto nella PAC post 2020.