La popolazione italiana della specie Daino consta complessivamente di 20.966 esemplari (stima aggiornata al 2005) concentrati prevalentemente in Toscana, Umbria, sull'appennino tosco – romagnolo e nella zona compresa tra l'Appennino ligure e la provincia di Alessandria e Pavia. Nel complesso – dice il Rapporto Ispra - non si evidenziano variazioni di rilievo rispetto al 2000 ad eccezione dei dati riferiti all’area dell’Appennino centro-meridionale e delle isole, dove la consistenza appare quasi raddoppiata.
Il rapporto parla di una sensibile diminuzione delle consistenze in Toscana (-22%) che ospita più della metà dei capi stimati sul territorio nazionale. Secondo gli studi dell'Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (Ispra) le popolazioni italiane hanno subito nel tempo un’elevata manipolazione che ha generato estinzioni a livello locale e creazione di nuovi nuclei. L’areale di distribuzione risulta, pertanto, frammentato e le popolazioni appaiono fra loro isolate.
Attualmente il Daino è oggetto di attività venatoria in 21 province delle 47 in cui è presente, mentre in alcune altre è sottoposto ad attività di controllo numerico mediante abbattimenti selettivi e catture. Nella stagione venatoria 2004-2005 si è assistito ad un sensibile e diffuso incremento del prelievo: il carniere realizzato nel complesso del territorio cacciabile assomma a 4.424 capi, con un aumento rispetto alla stagione 1999-2000 (2.500 capi) del 77%.
Secondo l'Ispra il prelievo venatorio di questa specie deve essere gestito a seconda delle diverse situazioni per impedire l'ampiamento dell'areale, asupicando una gestione sostenibile nelle aree in cui le popolazioni sono ben consolidate. Per quanto riguarda i nuclei di recente formazione è invece auspicabile la rimozione totale.
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