Riceviamo e pubblichiamo:
Da nord a sud non si contano i gesti di generosità dei cacciatori in occasione dell’epidemia di Covid-19. Mentre scriviamo, in tutta Italia Federcaccia, dal nazionale fino all’ultima sezione, ha donato oltre 500.000 euro per l’emergenza. E la generosità non si arresta
Roma, 20 marzo 2020 – Oltre 500 mila euro. È questo il valore della prima tranche di donazioni in denaro o direttamente in apparecchiature mediche e materiale sanitario effettuata fino ad oggi dalle strutture della Federazione Italiana della Caccia a vari livelli.
Già la scorsa settimana 100 mila euro erano stati stanziati da Federcaccia nazionale, che scegliendo di appoggiare lo sforzo del Governo a tutela della salute pubblica si è confrontata direttamente con il ministero della Salute e il Direttore generale della ricerca, individuando nell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma il principale destinatario. Si andavano ad aggiungere agli oltre 110 mila euro in ventilatori polmonari acquistati dai provinciali di Brescia e Bergamo, ai 10.000 donati dalla Federcaccia Toscana assieme alla Confederazione Cacciatori Toscani; ai 10.000 euro di attrezzature medicali della FIdC della provincia di Pesaro-Urbino; ai 10.000 euro donati da FIdC Verona e a tante altre offerte piccole e grandi.
In questi giorni se ne sono aggiunte altre: 108 mila euro sono stati donati dall’Emilia-Romagna alla Protezione Civile regionale; 100 mila euro dall’Associazione Cacciatori Trentini, federata alla FIdC per l’A.P.S.S. della Provincia di Trento; 20 mila euro dalla Federcaccia provinciale di Massa-Cararra; 20 mila da quella di Lecco; 18.000 dalla FIdC Umbra, 10.000 da Mantova, 10 mila da FIdC; altri 25.000 da Federcaccia Toscana con la CCT… e l’elenco potrebbe continuare ancora a lungo.
“In una crisi senza precedenti come quella che sta mettendo a dura prova il nostro Paese – ha dichiarato il presidente nazionale Massimo Buconi – i cacciatori ancora una volta come in tanti altri momenti bui della nostra storia si sono attivati e rimboccati le maniche. Che si tratti di andare a comprare le medicine al vicino anziano, a montare una tenda con la protezione civile o a guidare una ambulanza di una associazione potete stare certi che un cacciatore risponderà ‘presente!’.
Non c’è bisogno di un’emergenza: è così sempre. È la dimostrazione di un attaccamento al territorio, al proprio paese, alla società che fa parte del Dna di chi ama la caccia. Lo fanno normalmente, quotidianamente, molto spesso in silenzio, perché a differenza di tante altre categorie non cerchiamo la ribalta e ci basta sapere di aver fatto il nostro dovere per sentirci soddisfatti. Senza voler fare una autocelebrazione, di cui non abbiamo il bisogno, sono però orgoglioso di tutti gli uomini e donne di Federcaccia, che ho la fortuna di rappresentare anche in questo momento così difficile e per una vicenda che nulla ha a che fare con lo svolgimento della nostra passione.
E un grazie lo rivolgo anche a tutti i cacciatori in generale, indipendentemente dall’associazione di appartenenza, per quanto stanno facendo”.
Questo è solo il primo traguardo. La raccolta è ancora in corso con numerose altre iniziative, a partire dalle numerose raccolte fondi regionali, ad esempio quella di FIdC Friuli Venezia Giulia, o Nazionali, come quella del Coordinamento Nazionale Cacciatrici Federcaccia.
L’impegno continua. Rendiamo virale la solidarietà!
Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia