In merito all'articolo di venerdì 3 Aprile, "Gli animalisti contro la Regione Sardegna: -Invece che all'emergenza, pensa alla caccia-", la Libera Caccia regionale risponde a Enpa, Lac. Lav, Lipu e Wwf. Queste ultime, secondo l'associazione venatoria "non hanno perso l’occasione per fornire erratee incomplete informazioni, figlie dell’ormai consueto atteggiamento di puro sciacallaggio mediatico volto al triste e costante tentativo (per fortuna con sempre meno successo) di infangare la nobile categoria dei Cacciatori e accusare ingiustamente le Istituzioni".
"Nello specifico - evidenzia Anlc - è indispensabile precisare che l'iter di modifica dell'articolo 6 della legge regionale n. 23 del 1998, sui piani di controllo della fauna selvatica, è iniziato lo scorso anno ed ha visto la sua approvazione prima dell'emergenza per il COVID-19. Come Associazione Venatoria è doveroso sottolineare inoltre che gli stessi piani di controllo NON rientrano tra le attività venatorie, quindi NON si tratta di Caccia, Cacciatori o quanto riferibile all’attività venatoria ma alla cura del patrimonio faunistico e alla salvaguardia delle colture agricole, che probabilmente dal comodo salotto delle case “ambientaliste” non si percepisce.
L'associazione venatoria ritiene vergognoso, inumano e fortemente fazioso che, in piena emergenza Coronavirus, si strumentalizzi questo triste momento per diffondere notizie tendenziose. "I loro attacchi scoordinati - conclude Anlc riferendosi alle associazioni animaliste - altro non celano che un forte bisogno di acquisire la nozioni base della cultura rurale, ambientale e faunistica che saremo lieti di insegnare attraverso le risposte che non mancheremo di dare ad ogni loro sortita da salotto".