Il Tar del Molise, con decreto del 9 maggio ha respinto la richiesta di sospensione cautelare da parte del Wwf contro l’ordinanza della Regione che aveva consentito lo spostamento dei cacciatori all’interno del territorio per esercitare l’attività venatoria (caccia di selezione), nonostante le limitazioni dovute all’emergenza CoronaVirus.
Il ricorso di Wwf è basato sul fatto che la caccia non possa essere annoverata tra le attività sportive e ludiche permesse dal decreto ministeriale del 26 aprile. Una tesi smontata dal Tar, secondo cui questa attività può essere qualificata come uno sport, benché, il CONI abbia ritenuto di escluderla da quelli riconosciuti.
Il decreto chiarisce che la disposizione si limita a prevedere che possano svolgere attività venatoria non più di due componenti per nucleo familiare fermo restando che anche per costoro deve valere la regola (lett. c) che “sia rispettato nei confronti delle altre persone il distanziamento di almeno due metri” in ossequio alle disposizioni del DPCM. Inoltre puntualizzano che in questo periodo e sino a tutto agosto, l’unica attività prevista è appunto quella della caccia di selezione ed è perciò preclusa ogni forma di caccia collettiva.