Nel fare il punto sull'attività svolta nel corso dell'anno, la Sezione comunale FIDC di Perugia ha voluto anche richiamare l'attenzione sulla tutela degli interessi dei cacciatori, ricordando l'impegno nel richiedere la modifica della legge regionale vigente, per una minore tassazione degli appassionati. Un capitolo a parte, poi - si legge nel comunicato - merita la "questione cinghiale".
Visto il regolamento regionale sui danni alle colture, si pone il problema della tutela economica dei cacciatori che vi si dedicano, anche in considerazione della difficile situazione conseguente alla pandemia. "Riteniamo impensabile - questo si legge - che i cacciatori - molti dei quali sono pensionati mentre, fra i giovani, non mancano i disoccupati - debbano essere chiamati in causa per il risarcimento dei danni causati dalla fauna selvatica, come previsto dall’attuale regolamento regionale. Il cinghialista, oltre a sostenere le normali spese per la licenza e il funzionamento della propria squadra, rende un servizio alla collettività in quanto a prevenzione di danni alle colture, riduzione di incidenti stradali, difesa degli ecosistemi locali e della biodiversità, visto che il cinghiale si adatta a qualsiasi territorio soverchiando le altre specie fino a causarne la progressiva scomparsa". Occorre pertanto una soluzione condivisa, frutto di analisi razionale e unità d’intenti tra istituzione e cacciatore, volta a limitare l’impatto della specie sulle produzioni agricole. Lo scopo deve essere limitare al minimo i risarcimenti, intervenendo prima che si verifichino i danni.
"La legge nazionale 157/92 pone limitazioni all'attività venatoria - dicono i Federcacciatori di Perugia - impedendo alle squadre di esercitare un completo contenimento del selvatico: non si comprende, pertanto, perché debbano rispondere di eventuali danni causati dalla specie". Si ritiene perciò necessario "rivedere la legge regionale 17/09, almeno nella parte riguardante la copertura dei danni causati dalla fauna selvatica, eliminando la possibilità di richiederne una quota ai cinghialisti, come previsto anche dalle legge nazionale 157/92 all'articolo 26, nel quale si prevede un apposito fondo regionale per la copertura dei danni arrecati alle produzioni agricole".