Durante l'ultima seduta del consiglio regionale della Lombardia sono stati approvati alcuni emendamenti al Pdl 118. Lo rende noto la consigliera Barbara Mazzali secondo cui, le proposte presentate dal collega Invernizzi discriminano alcune forme di caccia.
"Fino a oggi, infatti, - spiega Mazzali - i giubbini con pettorale e dorsale fosforescente sono sempre stati usati in modo particolare dai cinghialai. Adesso invece dovranno indossarli obbligatoriamente sia i cinghialai che (non si capisce perché) i cacciatori che praticano la forma di caccia stanziale, mentre non sono obbligati quelli di migratoria".
"Fare queste differenze - argomenta la consigliera - non ha alcun senso, è un provvedimento privo di logica che crea caos. Aggiungo che il mio stupore, misto a incomprensione, è creato anche dal fatto che ogni qualvolta si procede a mettere per legge un obbligo si dovrebbe corrispondere un atto sanzionatorio per chi trasgredisce. Quindi chiedo al collega Invernizzi, visto che io pratico la forma stanziale, quale sarà la pena a cui sarò sottoposta nel caso in cui non dovessi mettere il giubbino".
"Con l’altro emendamento - prosegue Mazzali - Invernizzi ha pensato bene di penalizzare le guardie venatorie volontarie, che dedicano il loro tempo al presidio e alla salvaguardia del territorio a titolo gratuito. Infatti Invernizzi ha previsto la sospensione del decreto per un anno a tutte quelle guardie che dovessero dimenticare di indossare il suo famoso giubbino fluorescente e anche il cappellino".
Anche Anlc Lombardia in una nota prende le distanze da quello che è accaduto in Consiglio Regionale martedì 19 maggio. "Una norma ignobile - si legge in una nota - che toglie dignità alle Guardie Volontarie Venatorie che anche la nostra Associazione impegna nella prevenzione degli illeciti venatori e nella gestione faunistica delle specie invasive". Delusione da Anlc anche per la mancata approvazione di una “quota unica” per la partecipazione economica alla vita degli ATC/CA. Infine Anlc critica l’introduzione dell’uso del visore notturno nella caccia di selezione al cinghiale, perchè, scrive, "non rispecchia la tradizione venatoria che rappresentiamo e la risposta ai danni in agricoltura".