Dal quotidiano umbro TuttOggi si apprende dell' ok al calendario venatorio regionale, con la mediazione per spostare al 18 ottobre l’inizio delle battute al al cinghiale. Nell’audizione in III Commissione regionale permanente con l’assessore Roberto Morroni le associazioni venatorie e agricole e gli Atc (Ambiti territoriali di caccia) hanno dato il via libera al nuovo Calendario venatorio. Nella versione preadottata dalla Giunta regionale, con la modifica, appunto, della caccia al cinghiale, inizialmente posticipata al 1° novembre rispetto alla tradizionale data del 1° ottobre.
Critiche, ovviamente, sono state avanzate dalle associazioni ambientaliste.
Morroni ha ribadito la volontà di affrontare un maniera “sperimentale” il problema dei cinghiali, “perché i risultati fino ad oggi ottenuti si sono dimostrati largamente deficitari e c’era bisogno di un cambio di passo”. Che si traduce appunto in un anticipo al 18 ottobre della caccia in forma braccata e dell’affiancamento all’attività volontaria di contenimento anche della caccia singola, per ottenere un controllo migliore di una situazione che produce non solo ingenti danni per l’agricoltura, ma anche pericoli per l’incolumità delle persone.
“Un percorso all’insegna dell’equilibrio e di una ricercata unità d’intenti fra mondo agricolo e venatorio – ha sottolineato Morroni – che ha portato ad una sintesi avente lo scopo finale di adottare una strategia diversa per affrontare con più determinazione il controllo della specie cinghiale, eliminando gli asincronismi con i calendari venatori delle regioni confinanti al fine di evitare la reimmissione degli animali nel mese di gennaio, quando avrebbero trovato una situazione favorevole”.
Dalla Provincia di Terni si sarebbe preferito spostare la caccia al cinghiale al 1° novembre, per uniformarla con le regioni limitrofe. Una questione, quella dell’inizio della caccia in braccata per il cinghiale, la cui discussione per il momento è rimandata anche tra le associazioni venatorie. Che avevano provato a trovare una linea comune, salvo la scelta di Federcaccia ed Enalcaccia di uscire con un proprio documento per chiedere che non venisse modificata la data per l’avvio delle battute al cinghiale.
Quindi, la mediazione trovata alla data del 18 ottobre. Le associazioni degli agricoltori, per ora, incassano le novità ottenute. Con Coldiretti che però ha chiesto immediatamente un vertice con gli Atc per uniformare e semplificare le procedure di abbattimento. Che ora coinvolgono maggiormente gli agricoltori cacciatori proprietari dei terreni da difendere.
Sempre il 18 ottobre sarà consentito anche il prelievo della specie cinghiale nella forma individuale alla cerca, fino al 31 dicembre prossimo.
La caccia da appostamento temporaneo e per gli acquatici (alzavola, marzaiola, germano reale, tortora, ghiandaia, cornacchia grigia e gazza) si avvierà nei giorni 2, 6 e 13 settembre, il 6 e il 13 settembre fino alle ore 13. Altre specie dal 20 settembre, la quaglia dal 13.
Nel parere licenziato dalla commissione, su input del consigliere Mancini (Lega), viene chiesto di posticipare la chiusura della caccia alla lepre di una settimana, il 13 dicembre anziché il 6, e di poter proseguire l’addestramento dei cani fino al 17 settembre, anziché fino al 10, come auspicato negli interventi di diversi esponenti delle associazioni venatorie.
Ulteriore aggiunta riguarda la beccaccia, la cui caccia viene consentita all’interno delle superfici boscate fino a 50 metri dal confine con le stesse: si chiede di aggiungere nel calendario definitivo la dicitura “in prossimità dei corsi d’acqua".